Nei giorni scorsi un uomo di 57 anni residente a Forlì, ma di fatto domiciliato a Faenza presso l’abitazione dell’attuale compagna, si è rivolto ai poliziotti di questo Commissariato di P.S. di Faenza per denunciare le continue molestie telefoniche e comportamenti persecutori posti in essere nei suoi confronti dalla ex moglie, una donna di 58 anni residente a Forlimpopoli e consistenti nell’invio di oltre millecinquecento messaggi telefonici nell’arco di un mese, oltre a numerose telefonate, e messaggi sui Social Network, tramite l’utilizzo di pseudonimi, rivolti alla sua nuova compagna, con i quali la ex moglie invitava la nuova compagna a desistere dal proseguire la relazione , utilizzando anche toni minacciosi. La donna, che vanta precedenti specifici di Polizia per ingiurie e molestie, sempre nei confronti dell’ex marito, poichè non accettava la separazione, è stata immediatamente identificata e denunciata dai poliziotti del Commissariato manfredo per molestie ed atti persecutori nei confronti dell’ex marito e della sua attuale compagna.
Un paio di mesi fa una cittadina marocchina, in possesso di permesso di soggiorno spagnolo, si è recata a Sedriano, in provincia di Milano, per raggiungere il fratello, lì residente unitamente alla moglie di nazionalità guatemalteca, il quale si era impegnato , a fronte della consegna di una somma di 4000 euro, a trovarle un’abitazione nei paraggi per lei e per i suoi due figli minori. Con il passare del tempo, però, l’uomo non ottemperava al suo impegno e la sorella, che nel frattempo viveva nella sua casa con i bambini, chiedeva ripetutamente di avere la casa promessa. Si era creata quindi in casa una situazione di tensione che sfociava in continue discussioni; a seguito di una di queste il fratello aveva colpiva la sorella con un pugno alla spalla, mentre la cognata aveva spinto la nipotina di due anni, procurandole alcune lesioni al volto. La donna chiedeva allora l’intervento di un altro loro fratello residente a Faenza, il quale, informato della situazione, si recava immediatamente nel milanese e decideva di portare la sorella e i nipoti presso la sua abitazione nella città manfreda. Appena giunta a Faenza la donna si recava al Pronto Soccorso del locale nosocomio per le cure necessarie a seguito dell’aggressione subita e qualche giorno dopo, accompagnata dal fratello “buono”, si recava presso questo Commissariato per sporgere denuncia sull’accaduto. I poliziotti del Commissariato manfredo, una volta accertati e verificati i fatti raccontati, denunciavano il fratello di 36 anni e la moglie guatemalteca di 37 anni per appropriazione indebita e lesioni personali, estese alla piccola nipote .
Nella mattinata di ieri si presentava presso lo sportello di questo Ufficio Immigrazione un cittadino nigeriano, classe 1986, già richiedente asilo. L’uomo, dalla documentazione in possesso a quest’Ufficio, risultava essere sbarcato sulle coste della Sicilia nell’estate del 2014. All’atto dell’acquisizione della documentazione presentata per chiedere il permesso di soggiorno per lavoro subordinato, il nigeriano aveva mostrato un passaporto nel quale aveva applicato una striscia di nastro adesivo nero per coprire il cognome, in modo che venissero mantenute le generalità che, forse per sbaglio, aveva fornito al momento dell’arrivo nel nostro paese e con le quali aveva già ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari. I poliziotti di questo Commissariato, da una accurata verifica del passaporto, accertavano che il documento era originale ed era stato rilasciato con generalità diverse. Lo stesso documento è stato quindi posto sotto sequestro e lo straniero è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per false attestazioni a Pubblico Ufficiale e alterazione di un documento al fine di ottenere un permesso di soggiorno per permanere nel nostro paese.