Presentati a Roma, nell’aula Calipari della Scuola superiore di polizia, i risultati del progetto “Wanted”, appositamente mirato alla ricerca e cattura, su tutto il territorio nazionale, di criminali latitanti, cioè destinatari di un provvedimento restrittivo della libertà, emesso dall’autorità giudiziaria, e irreperibili.
A esporre i dati è stato il direttore del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato Renato Cortese, che ha sottolineato come il progetto rappresenti il frutto dell’attività di "uomini e donne delle Squadre Mobili che lavorano ogni giorno con impegno e passione".
L’operazione è stata infatti condotta proprio dalle Squadre mobili delle 103 questure italiane, coordinate dallo Sco, in collaborazione con gli agenti dei commissariati e delle Specialità della Polizia di Stato.
L’attività investigativa, svolta dal 14 giugno al 25 luglio, ha portato in carcere 252 latitanti, 233 uomini e 19 donne; 111 arrestati sono di nazionalità italiana e 141 stranieri.
Localizzate anche 15 persone che, per sottrarsi alla cattura, si erano trasferite all’estero; nei loro confronti sono state avviate le procedure di internazionalizzazione dei provvedimenti di cattura da parte delle Forze di polizia straniere.
I reati maggiormente contestati nei provvedimenti eseguiti sono: traffico e spaccio di stupefacenti (38), furto (38), rapina (21), ricettazione (11) ed evasione (10).
Nell’ambito di tali attività, personale della Questura di Ravenna ha tratto in arresto quattro persone, tutte destinatarie di provvedimenti di cattura per reati inerenti il traffico di sostanze stupefacenti e reati contro il patrimonio. Nello stesso contesto, sono state localizzate in territorio estero ulteriori quattro persone, nei cui confronti sono state avviate le procedure dirette ad ottenere l’efficacia internazionale dei provvedimenti restrittivi a loro carico.
Il progetto "Wanted" è stato dedicato al commissario della Polizia di Stato Beppe Montana, caduto in servizio nel 1985, ucciso a Palermo dai killer della mafia.
L’idea che tutte le Squadre mobili abbiano fatto il loro lavoro pensando a Beppe mi riempie il cuore di gioia”, ha detto commosso Dario Montana, fratello del commissario ucciso dalla mafia, nel suo intervento alla conferenza stampa.