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Monitoraggio del fenomeno dei minori stranieri in stato di abbandono.

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Monitoraggio del fenomeno dei minori stranieri in stato di abbandono.

Continua da parte della Polizia di Stato il costante monitoraggio del fenomeno dei minori stranieri in stato di abbandono, quasi esclusivamente di etnia albanese, i quali,  dopo essere entrati nel territorio nazionale attraverso le frontiere marittime del sud Italia (in particolare Bari e Brindisi) muniti di regolari passaporti e spesso accompagnati dagli stessi genitori o da parenti, si presentano presso gli Uffici della Polizia di Stato, dichiarando lo stato di abbandono sul territorio italiano, consapevoli di trovare in questo modo accoglienza nelle diverse strutture dedicate ai minori messe a disposizione dalle amministrazioni comunali che provvedono a garantire loro l’accesso ai servizi scolastici e spesso a trovare poi anche una sistemazione di vita futura, accollandosi le spese di mantenimento, come peraltro previsto dalla normativa attualmente in vigore nel nostro paese.

In particolare alcuni giorni fa i poliziotti del Commissariato di Faenza, in seguito alla presentazione negli uffici di via San Silvestro di un minorenne albanese che munito di regolare passaporto simulava il suo stato di abbandono, hanno denunciato all’autorità giudiziaria competente il minorenne di 15 anni e suo padre, per il reato di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso”.

Gli investigatori faentini hanno accertato che, in realtà, il ragazzo era stato volontariamente accompagnato e abbandonato in Italia dal padre, poiché era emerso che entrambi erano stati identificati, a mezzo dei rispettivi passaporti, dalla Polizia di Frontiera del porto di bari all’atto del loro ingresso in Italia.

Il giorno successivo, il padre aveva poi fatto ritorno in Albania attraverso la frontiera aerea di Rimini, abbandonando il figlio minore.

Gli approfondimenti investigativi sulla vicenda sono stati possibili attraverso l’utilizzo, a fattor comune, della rete di risorse informative degli uffici di Polizia di Frontiera presenti sul territorio nazionale; è stato così possibile ricostruire, con certezza, gli spostamenti di padre e figlio che, una volta giunti a Bari, sono saliti su un treno diretto a Rimini.

Nella località rivierasca, mentre il padre scendeva dal treno per imbarcarsi su un volo diretto in Albania, il figlio minore proseguiva il suo viaggio, scendendo alla stazione ferroviaria di Faenza e presentandosi poi presso negli uffici del Commissariato.

Dall’inizio del 2016 ad oggi, sono stati denunciati per <<truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, in concorso>> alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna 18 minori di etnia albanese non accompagnati; altrettanti maggiorenni, di fatto loro accompagnatori sono stati denunciati per il medesimo reato alla Procura della Repubblica di Ravenna.

In seguito a tali denunce, una volta comprovato il comportamento illecito ai danni della pubblica amministrazione, la Polizia faentina è riuscita a porre fine all’illegittimo “mantenimento” di cui l’amministrazione comunale di Faenza si era dovuta fare carico.

 

Ravenna 27 novembre 2017


28/11/2017

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