Al termine di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ravenna, personale della Polizia di Stato ha indagato in stato di libertà N.C., 53 anni, residente a Ravenna, ritenuto responsabile di truffa aggravata e di contraffazione di bollettini postali.
L’indagine è stata originata dalla denuncia da parte dei responsabili di una nota società ravennate, che si trovavano in evidente difficoltà perché a fronte del possesso di tutti i “bollettini postali” di pagamento “effettuato” per le relative fatture - per aver usufruito del servizio di elettricità -, si trovavano altrettanti solleciti di pagamento da parte della ditta fornitrice, attestanti a loro volta la mancata corresponsione.
Tali fatti si protraevano da gennaio 2016, con i debiti della società che, sommati ai dovuti interessi di mora, ormai sfiorano i 25 mila euro.
Gli approfondimenti svolti dagli investigatori della Squadra Mobile hanno palesato le modalità della truffa: la società denunciante, a sua volta creditrice verso un soggetto per qualche migliaio di euro, stipulava con questo un accordo secondo il quale l’uomo si impegnava, per estinguere il proprio debito, pagando metà delle fatture di fornitura dell’energia intestate alla medesima società, tramite versamenti con bollettini postali.
L’uomo, carpita la fiducia dei responsabili dell’azienda, infatti, riceveva da questi la somma in denaro contante per il pagamento della fattura che tratteneva per sé, restituendo successivamente alla società, delle false ricevute con timbro delle poste italiane per l’avvenuto pagamento.
Con tale modus operandi si sarebbe quindi impossessato di qualche migliaio di euro, provocando alla società un danno economico di oltre 20 mila euro.
Il soggetto, già noto alle forze dell’ordine per reati della stessa specie, attualmente si trova in carcere per dover scontare un cumulo di pene per oltre 5 anni di reclusione.
Ravenna 18 luglio 2017.