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“La Polizia di Stato a tutela degli anziani”

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“La Polizia di Stato a tutela degli anziani”

Le truffe e i furti commessi in danno di persone anziane rappresentano un triste e disdicevole fenomeno criminoso ove la vittima è spesso una persona sola, che a causa di questa condizione si trova maggiormente esposta a imbrogli e raggiri.

            Di recente nella provincia ravennate si sono registrati analoghi episodi delittuosi, pertanto si rende necessario informare i cittadini su alcuni degli stratagemmi più utilizzati dai truffatori, così come riportato nelle pagine internet istituzionali della Polizia di Stato:

            Finto avvocato

            Ricevete una telefonata da un signore dai modi gentili che si presenta come un avvocato e vi dice che vostro figlio o nipote è responsabile di un incidente; addirittura ve lo passa al telefono, ma la chiamata è molto disturbata. Ovviamente non è il vostro congiunto, ma è facile cadere in errore perché la notizia dell’incidente vi ha destabilizzato emotivamente;

            Il truffatore vi dice che per risolvere immediatamente il problema e non avere guai con la giustizia ha bisogno subito di soldi in contanti.

Non è vero nulla, è una truffa. Non fatevi imbrogliare e chiamate subito un conoscente che vi possa mettere in contatto con i vostri veri familiari. Se non avete nessuno chiamate noi.

            False pietre preziose

            Un signore di aspetto rassicurante e in genere di mezz'età, si finge straniero e vi dice che per un'urgenza deve raggiungere il Paese d'origine ma non ha disponibilità di soldi liquidi per il viaggio;

            Generalmente ferma una signora per strada e cerca di venderle un anello o delle pietre preziose che a suo dire avrebbero un valore di alcune migliaia di euro e, vista la fretta, è disponibile a venderle alla signora a molto meno.

            In quel momento passa un altro signore ben vestito che dice di essere un gioielliere e mostra tanto di lente per controllare le pietre. Breve controllo e subito si offre di comprarle per 5mila euro. A quel punto lo straniero mostra simpatia per la vittima e insiste che sia lei a comprarle. E spesso riesce a convincerla facendosi dare “solo” 2/3mila euro;

            Falsa beneficenza

            Un signore ben vestito, 50/60 anni circa, a volte con accento straniero, si finge un medico o un rappresentante di una casa farmaceutica alla ricerca di un deposito per effettuare una donazione di medicinali a scopo di beneficenza. Ferma un signore per strada, normalmente in quartieri borghesi, chiedendo informazioni su questo deposito: il signore ovviamente non sa niente. Passa un'altra persona, il complice, che fa finta di sapere dove sia il deposito ma dice che è stato chiuso.

            A quel punto l’unico modo per fare la donazione è solo tramite un notaio ma serve un anticipo in denaro che ovviamente dice di non avere con sé. L'anziana vittima viene convinta che può contribuire alla beneficenza se fornisce il denaro che serve per il notaio e come ringraziamento gli sarà riconosciuto un compenso in denaro. La vittima viene accompagnata in banca a ritirare una cifra che può essere anche di qualche migliaio di euro e poi fatta salire sull'auto per andare dal notaio. Durante il tragitto i truffatori “si ricordano” che sicuramente servirà una marca da bollo. Si fermano davanti a un tabaccaio e chiedono alla signora di andare a comprarla. Appena la persona truffata scende, naturalmente, fuggono;

            Falsa eredità

            La stessa procedura è utilizzata anche per una falsa eredità da consegnare. Un signore si spaccia per qualcuno in cerca di un vecchio amico a cui dovrebbe consegnare del denaro relativo a un'eredità. Ferma una persona anziana per chiedere informazioni su quel fantomatico amico ma ovviamente nessuno lo conosce finché un passante, complice del truffatore, si ferma e dice che quella persona è morta.

            L'unica soluzione è il notaio ma serve l'anticipo. E l’epilogo è sempre la fuga dopo aver fatto allontanare la vittima con un pretesto;

            Falsi funzionari Inps, Enel o Inpdap

            Si presentano alla porta di persone anziane con la scusa di dover controllare la posizione pensionistica o contributiva; o ancora per controllare il contatore del gas, della luce ecc. ma in realtà raggirano le persone facendosi consegnare soldi o sottraendo beni o altre cose di valore. Ricordatevi che prima di fare dei controlli nelle case, gli Enti affiggono preventivamente degli avvisi nel palazzo con dei recapiti che potete chiamare.

 

            Inoltre, negli ultimi mesi si sono verificati casi in cui finti operatori della Asl hanno tentano di contattare al telefono diverse persone, con la scusa di dover fare il tampone per verificare la presenza del coronavirus, e finti infermieri si sono presentati alla porta con la scusa di sanificare i soldi o per offrire farmaci o presidi medici.

            E’ accaduto molte volte che i truffatori si siano presentati anche quali finti dipendenti dello Stato, del Comune, di HERA, ecc. ecc., o quali finti appartenenti alle forze dell’ordine o di polizia.

            È buona norma non avere fretta di aprire la porta di casa a degli sconosciuti, anche se questi vestono un’uniforme o se dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Nel dubbio è bene telefonare al numero unico di emergenza 112 e richiedere l’intervento di una pattuglia.

            Esistono situazioni in cui l’anziano si trova particolarmente esposto a truffe e raggiri, specialmente quando percorre il tragitto fino a casa dopo aver prelevato del denaro da un ufficio postale, presso una banca o da un bancomat. In questi contesti non è opportuno fermarsi con sconosciuti, che magari con modi affabili cercano di attirare l’attenzione.

            La truffa ha successo quando il malintenzionato riesce a conquistare la fiducia della vittima, e per questo è fondamentale che ogni cittadino che abbia familiari o amici anziani che vivono soli, rammenti loro quanto sopra esposto.

            Se qualcuno resta vittima di una truffa o di un furto è importante denunciare l’accaduto, perché così si dà la possibilità alle forze dell’ordine di svolgere indagini ed evitare che altri subiscano la stessa sorte.

           

            Ravenna, 3 febbraio 2022


04/02/2022

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