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TRUFFA AI DANNI DELLO STATO

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TRUFFA AI DANNI DELLO STATO

TRUFFA AI DANNI DELLO STATO

Nei primi giorni di ottobre 2018 presso il Comando della Polizia Locale di Faenza si è presentato B.G. di anni 52, cittadino italiano residente a Castel Bolognese, accompagnando un minore albanese di 16 anni; l’uomo sosteneva di averlo notato da solo, in difficoltà, alla stazione di Faenza. 

Il minore, munito di passaporto con timbro di ingresso nell’Unione Europea dalla Grecia, ha riferito agli agenti di essere scappato dal padre che lo picchiava e di essere entrato in Italia clandestinamente utilizzando un traghetto, del quale però non forniva ulteriori indicazioni, e di avere preso un treno scendendo casualmente a Faenza dove aveva incontrato per caso B.G. che lo aveva soccorso.

Considerato che il minore era ben vestito e curato nell’abbigliamento, particolare che contrastava con il racconto di un lungo viaggio, peraltro in condizioni disagiate, e ascoltate anche le dichiarazioni contraddittorie dell’accompagnatore, ai poliziotti sorgeva il dubbio che il minore non fosse in realtà in stato di abbandono.

 La Polizia Locale coinvolgeva nell’attività di verifica e riscontro i poliziotti del Commissariato di P.S di Faenza che scoprivano come tali sospetti trovassero puntuale riscontro anche dalla visione dei filmati di videosorveglianza del comune di Faenza che mettevano in evidenza la presenza di una terza persona che si allontanava dalla “coppia” nei pressi del Comando di Polizia Locale, per non interferire sulla versione fornita, evidentemente creata “ad hoc”.

L’Autorità Giudiziaria minorile, opportunamente informata, ha delegato gli investigatori del Commissariato P.S. di Faenza a svolgere approfonditi accertamenti nel corso dei quali è emerso che tutta la famiglia di origine del minore albanese era coinvolta nell’organizzazione del viaggio in Italia, ove il minore era stato accolto da un parente per alcuni giorni a Castel Bolognese in attesa che B.G. si rendesse disponibile ad accompagnarlo alla Polizia Locale.

Il minore è stato infatti accompagnato presso l’Ufficio di Polizia Locale dall’italiano che, proprio in virtù di una presunta estraneità al minore, ha ritenuto di fornire maggiore credibilità ad una versione dei fatti che, come in altri numerosi casi simili trattati da quest’Ufficio, è risultaTA poi essere falsa.

Nel corso delle indagini condotte dagli investigatori del Commissariato di P.S. di Faenza, si è giunti alla identificazione della persona che era in auto con la “coppia” e che poi se ne allontanava nei pressi del Comando, per non essere coinvolta.

Detta persona è stata identificata dai poliziotti per S.X. di anni 26 di nazionalità albanese, residente a Castel Bolognese, che è risultata essere un parente del minore che, in accordo con i familiari, lo ha accompagnato ed accudito presso la propria abitazione per alcuni giorni.

Nei giorni scorsi, al termine dell’attività investigativa, tutte e tre le persone coinvolte sono state denunciate alle competenti Autorità Giudiziarie per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato.

La Polizia di Stato mantiene alta l’attenzione sul fenomeno criminale che, oltre a configurare una truffa grave nei confronti dello Stato, costa alle casse delle istituzioni locali considerevoli spese pubbliche.

 

Ravenna 5 aprile 2019

 

 

 


06/04/2019

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