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La Polizia dopo complicate indagini arresta rapinatore seriale catanese.

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Responsabile di 3 rapine ai danni della Banca Agricola Popolare di Ragusa di San Michele di Ganzaria, Mirabella Imbaccari ed Avola.

La Polizia di Stato - Squadra Mobile di Ragusa Sezione Antirapine - ha nuovamente arrestato GRASSO Filippo nato a Catania il 28.05.1973 ed ivi residente in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa su richiesta del Sost. Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, poiché ritenuto responsabile di aver commesso ben 3 rapine nelle province di Catania e Siracusa per un totale di quasi 30.000 euro oltre quelle già commesse e per le quali era stato arrestato pochi mesi prima.

Le indagini che portano al nuovo arresto di Grasso, nascono dall'operazione nella quale era stato arrestato ad aprile che era stata denominata "Abituè", in quanto il rapinatore aveva scelto come unico obiettivo la Banca Popolare di Ragusa, senza mai "tradire" la sua scelta iniziale in ogni provincia dove si recava.

A seguito dell'arresto del 18 aprile u.s., gli investigatori della Squadra Mobile di Ragusa continuarono le indagini finalizzate ad individuare eventuali complici e/o autori di altre rapine ai danni dello stesso istituto di credito o di altre banche scoprendo che pochi giorni prima della cattura aveva compiuto altri colpi.

Gli investigatori della Polizia di Stato di Ragusa, hanno riscontrato in tempi record che Grasso aveva perpetrato pochi giorni prima dell'arresto altre rapine ai danni del medesimo istituto di credito, ma recandosi in altre filiali di altri paesi.

Le indagini precedenti avevano permesso di appurare che Grasso era l'autore di tre rapine (Modica Alta, Comiso e Palazzolo Acreide) dalle quali aveva ricavato oltre 30.000.

Le modalità delle rapine erano particolarmente gravi, considerato che utilizzava un pericoloso taglierino che in alcune occasioni aveva puntato alla gola dei cassieri.

Il rapinatore ha sempre agito a volto semi scoperto in quanto solo una piccola parte del viso rimaneva libera da indumenti e questo errore per lui è stato fatale perché ha permesso di comparare le immagini a volto scoperto con quelle quando era quasi del tutto travisato.

Grasso, esattamente come per altre rapine per le quali era stato arrestato, agiva sempre in pochi secondi; faceva ingresso in banca, si avvicinava alle casse ed estraeva il taglierino; incitava i dipendenti a mettere tutto il denaro in cassa e li minacciava qualora avessero avvisato la Polizia.

Gli investigatori della Squadra Mobile ragusana dopo averlo arrestato ad aprile erano ormai certi della sua identità e per questo analizzavano i fotogrammi con comparazione mediante l'uso di speciali software dei fotogrammi nei quali aveva parte del viso scoperto e dopo giorni e giorni di analisi ottenevano il risultato sperato richiedendo alla Procura della Repubblica di Ragusa una nuova misura cautelare.

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Ragusa con la collaborazione della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Avola, ascoltando e riascoltando i dipendenti delle banche oggetto di rapine.

"La Polizia di Stato sottolinea l'importanza della collaborazione delle vittime per addivenire all'identità degli autori del reato subito. Anche in questo caso è stata ottima la collaborazione tra la Squadra Mobile e l'ufficio di sicurezza della Banca vittima delle rapine, valore aggiunto dell'indagine conclusa".

"Questo arresto fa seguito all'operazione "Abituè" ed all'operazione "SMACK" della Squadra Mobile di Ragusa dei mesi addietro, attività che hanno permesso la cattura di altri rapinatori catanesi, colpevoli di aver commesso una dozzina di rapine per un bottino complessivo superiore a 180.000 euro".


20/06/2014

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