VITTORIA: due arresti per furto in abitazione
Gli Agenti della Squadra Mobile di Ragusa hanno tratto in arresto un cittadino rumeno e un vittoriese per furto in abitazione aggravato.
Una pattuglia della Squadra Mobile mentre perlustrava le vie di Vittoria, notava la presenza di un'auto parcheggiata con motore acceso ed una persona all'interno che si guardava sempre attorno. Passati pochi secondi dal tetto di un'abitazione saltava un ragazzo con la federa di un cuscino in mano che si introduceva nell'auto anzidetta e si allontanava velocemente.
Avendo il sospetto (poi confermato) che avessero appena consumato un furto gli agenti della Polizia di Stato, affiancavano i due individui per intimare l'ALT ma per tutta risposta il conducente accelerava tentando di speronare gli agenti di Polizia per far perdere le proprie tracce. Durante l'inseguimento, particolarmente rischioso stante la velocità anche di 130 Km/h in pieno centro, il passeggero gettava dal finestrino diversi oggetti (successivamente recuperati).
La Sala Operativa della Questura di Ragusa, avvisata di quanto stesse accadendo, inviava altre unità nella zona dell'inseguimento che terminava dopo qualche minuto.
Perquisiti immediatamente i due fuggitivi venivano trovati in possesso di monili in oro, documenti e denaro della vittima. Giunta in ausilio l'altra pattuglia, gli agenti ripercorrendo le vie interessate dalla fuga, recuperavano la refurtiva e si recavano presso l'abitazione dalla quale erano fuggiti i due ladri in attesa del rientro del rientro in casa della proprietaria.
Unitamente agli investigatori veniva appurato che uno dei due ladri si era arrampicato su un tubo del gas accedendo al tetto, poi un salto nel balcone retrostante al 2° piano non visibile dalla pubblica via e la forzatura della finestra.
Al termine degli accertamenti sull'identità dei due arrestati da parte della Polizia Scientifica, la refurtiva recuperata veniva immediatamente restituita all'anziana proprietaria e i due delinquenti su disposizione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, sono stati condotti in carcere in attesa del processo con rito direttissimo.