La Polizia di Stato arresta la banda di rapinatori che picchiava, imbavagliava e legava anziane vittime per conoscere i nascondigli di oro ed oggetti preziosi
La Polizia di Stato di Ragusa, Squadra Mobile e Commissariato di P.S. Vittoria, in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, ha arrestato i componenti di un'associazione a delinquere finalizzata a commettere rapine e furti in abitazione ed esercizi commerciali. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. Vittoria hanno permesso di appurare che fin dal mese di gennaio 2013 i membri dell'associazione tratti in arresto (3 uomini e due donne), avevano perpetrato una serie di furti in esercizi commerciali ed in abitazioni e rapine in casa ai danni di anziani, picchiandoli e legandoli per agire indisturbati. Non temevano nulla, entravano in casa, immobilizzavano gli anziani e si facevano consegnare soldi ed oggetti in oro. Se le vittime opponevano resistenza le picchiavano con schiaffi e calci per farsi dire dove tenevano il denaro; in alcuni casi li legavano al letto costringendoli ad aprire la cassaforte ed a consegnare tutto. Nei primi mesi del 2013 la provincia di Ragusa ed in particolar modo Vittoria e Chiaramonte Gulfi, ha vissuto un incubo in quanto i cittadini ed in particolar modo gli anziani si sentivano insicuri nelle loro abitazioni. Diverse le riunioni operative in quel periodo per contrastare questo fenomeno criminale, tanto che il Questore di Ragusa Giuseppe Gammino dispose l'intensificazione del controllo del territorio anche con l'ausilio della Squadra Volanti della Questura di Ragusa e rinforzi di ogni tipologia per scongiurare il ripetersi di nuovi episodi criminali. Tale impegno determinò il timore degli associati di poter essere individuati, tanto che posero fine alla loro condotta violenta contro gli anziani pur continuando una serie di furti. Il "modus operandi" messo in atto dagli associati era particolarmente grave e poteva di sicuro condurre anche alla morte delle vittime considerata la loro età e le sevizie alle quali erano sottoposte. Gli associati, nessuno escluso, dapprima effettuavano diversi sopralluoghi nei pressi delle abitazioni da derubare o rapinare, successivamente entravano in azione; immobilizzavano le vittime utilizzando del nastro adesivo; impedendole di urlare. Le certosine indagini della Polizia di Stato nascevano dalla prima rapina perpetrata in casa nel mese di gennaio 2013 e tutti gli elementi raccolti hanno consentito di individuare i membri dell'associazione criminale e, tassello dopo tassello, gli investigatori sono riusciti a risalire all'identità di ognuno di loro raccogliendo fondamentali elementi di prova che hanno permesso di applicare l'odierna misura cautelare in carcere. Dall'attività investigativa è emerso che gli associati agivano con particolare crudeltà nei confronti delle vittime. Il ruolo delle donne non era per nulla marginale, difatti eseguivano i sopralluoghi per le rapine insieme agli altri complici, custodivano tutto ciò che loro chiamavano "armatura", ovvero passamontagna, arnesi atti allo scasso ed armi. In un'occasione le due donne organizzavano un furto in abitazione a casa di alcuni parenti. La loro sete di denaro non si placava davanti a nulla, anche i parenti erano "bersagli". Difatti, le stesse si mettevano d'accordo per far si che i parenti acquisiti della prima, uscissero al fine di poter accedere in casa con una copia delle chiavi che le due avevano preventivamente fatto. L'organizzazione era certosina, tra telefonate ed sms si avvisavano quando i commensali erano a tavola, momento propizio per consumare il furto. Stamani alle ore 04.00 la cattura dei componenti della banda con l'impiego di 40 uomini della Polizia di Stato appartenenti alla Squadra Mobile di Ragusa ed al Commissariato di Vittoria con l'ausilio del Reparto Volo, della Squadra Volanti e delle Unità Cinofile. Durante l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere uno dei componenti ha provato a sottrarsi alla cattura ma è stato immediatamente circondato e si è arreso. Le perquisizioni domiciliari effettuate nel corso della cattura, hanno permesso di trovare ulteriori elementi di prova a carico degli odierni arrestati. Rinvenuta una pistola a salve identica a quelle utilizzate dalle Forze di Polizia, binocoli (che dalle indagini era emerso che venivano utilizzati per monitorare i proprietari di casa), cesoie, piedi di porco, passamontagna, tute e felpe nere con cappuccio, torce, accette, coltelli di ogni dimensione e documenti rubati. "La Polizia di Stato raccomanda a tutti i cittadini di segnalare tempestivamente eventuali persone sospette nei pressi delle abitazioni, anche durante il giorno. Inoltre si richiede alle vittime, di denunciare i fatti occorsi indicando tutti gli elementi utili per le indagini, in quanto anche un piccolo dettaglio può aiutare gli investigatori a risalire all'identità degli autori dei reati". "La Polizia di Stato consiglia inoltre di approfondire la conoscenza delle persone che si fanno entrare in casa per motivi professionali (ad es.: artigiani o collaboratori domestici), in quanto spesso carpiscono notizie sulle abitudini familiari che possono essere utilizzate da spregiudicati malviventi".Questura di Ragusa: Polizia di Stato operazione "Safety home"
25/03/2014