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Operazione I love shopping 2

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Operazione I love shopping 2

Personale del Commissariato di P.S. di Vittoria, all'esito di laboriose indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Ragusa, seguite alla prima trance investigativa che aveva portato all'esecuzione di un'ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di due donne, ritenute responsabili di una serie di furti con destrezza commessi a Vittoria presso esercizi commerciali in un arco temporale dal 12 giugno al 27 settembre 2012, ha dato esecuzione ad una nuova ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP presso il medesimo Tribunale nei confronti di una ventitreenne di Vittoria (RG).

Sono, in particolare, tre i furti e due gli episodi di uso indebito presso sportelli bancomat delle tessere asportate ai legittimi proprietari contestati nell'ordinanza.

Gli episodi contestati in ordinanza sono stati commessi nell'arco temporale tra il 16 novembre 2011 ed il 22 novembre 2012.

L'ultimo episodio contestato è stato consumato la sera prima che una delle donne sopra indicate venisse tratta in arresto.

Il quadro investigativo ha delineato l'esistenza di un "gruppetto" in piena attività delinquenziale che solo grazie all'intervento della Polizia e dell'Autorità Giudiziaria è stato frenato. In particolare si è rilevata una particolare pervicacia nella commissione dei furti con destrezza.

Un'attività delinquenziale caparbia il cui moto è stato possibile interrompere solo con applicazione di misure cautelari personali coercitive della libertà.

Dopo i primi due provvedimenti adottati in esecuzione dell'ordinanza del 23 novembre scorso e della diffusione tramite gli organi di stampa della notizia di cronaca, altri commercianti di Vittoria, diversi da quelli già interessati durante la prima fase delle indagini, segnalavano alla Polizia la totale coincidenza del modus operandi descritto nelle testate giornalistiche ed attribuito alle due donne arrestate con quello posto in essere dalle responsabili dei furti personalmente subiti e debitamente denunciati nei mesi precedenti alle forze dell'ordine. Gli sviluppi delle indagini consentivano così di raccogliere elementi di prova determinanti per l'identificazione della giovane donna.

Le modalità dei furti come s'è detto erano sempre le medesime, due donne che, agendo in concorso tra di loro, spesso con passeggino e bimba al seguito, raggiungevano l'esercizio preso di mira, già opportunamente individuato all'uopo, al cui interno vi era quasi sempre solo la negoziante o la commessa di turno. Una volta all'interno, le due malviventi, fingendo di essere potenziali clienti, agivano distraendo dapprima l'attenzione della negoziante/commessa, intrattenuta con generiche richieste di informazioni sulla merce esposta cosicché una delle due complici poteva liberamente girovagare all'interno del negozio ed una volta avuta cognizione dell'esatta composizione dei locali, procedeva ad asportare quanto di interesse, quasi sempre la borsa o gli effetti personali della negoziante/commessa ignara di quanto stava accadendo. Una volta compiuto il furto, le due donne, si allontanavano in fretta dall'esercizio commerciale prima che le ignare vittime si accorgessero del furto effettivamente subito.

Le due donne, dopo la commissione del furto, avendo la disponibilità di carte bancomat delle vittime, ne effettuavano un indebito utilizzo, in particolare dopo il furto alla profumeria si recavano presso lo sportello bancomat di un istituto di credito e tentavano di effettuare il prelievo. Essendo però sprovviste del numero del codice di accesso eseguivano una serie di combinazioni numeriche senza riuscire nello scopo. Stessa cosa, ma con maggiore fortuna, perché la vittima teneva assieme alla carta bancomat un foglietto con annotato il codice corretto, le due donne facevano dopo il furto al negozio di pelletteria, riuscendo in questa occasione a prelevare la somma di 250 euro.

La misura cautelare applicata è quella degli arresti domiciliari.


12/01/2013

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