La Polizia di Stato, in due distinti episodi, arresta tre soggetti responsabili di violenza privata e danneggiamento ai danni di un autotrasportatore e due automobilisti.
Nell'ambito dei servizi predisposti dal Questore di Ragusa Dr. Filippo Barboso, in occasione del fermo regionale degli autotrasportatori ed agricoltori con presidio di mezzi pesanti, nella tarda serata del 24 gennaio 2012, personale della Polizia di Stato appartenente alla Squadra Mobile, unitamente al personale della Sezione Polizia Stradale di Ragusa, ha tratto in arresto due soggetti di Comiso (RG), perché resisi entrambi responsabili di violenza privata ai danni di un autotrasportatore. I predetti, infatti, stazionavano in un presidio, costringendo gli automezzi in transito a rallentare la marcia al fine di fermarli. L'autista di un tir, che inizialmente si era fermato contro la sua volontà, dopo qualche minuto riprendeva la marcia, ma dopo aver percorso qualche chilometro, si accorgeva di essere seguito da una autovettura che, di lì a poco, con una manovra azzardata, lo costringeva a fermarsi. In quel frangente sopraggiungeva una pattuglia della Polizia Stradale di Ragusa, subito coadiuvata da una unità operativa della Squadra Mobile, sul posto in quel tratto di strada per specifici servizi. I due malviventi venivano condotti presso gli Uffici della Squadra Mobile e dopo le formalità di rito, venivano tradotti presso la Casa Circondariale di Caltagirone, mentre l'autovettura veniva sequestrata. Nei giorni scorsi, personale appartenente alla Squadra Mobile, in collaborazione con personale della DIGOS e del Commissariato di P.S. di Comiso, traeva in arresto un soggetto trentottenne di Comiso(RG), con precedenti per reati contro il patrimonio, in quanto resosi responsabile di violenza privata e danneggiamento aggravato ai danni di due automobilisti che non avevano voluto aderire alla manifestazione. La vittima, era inseguita e costretta a fermarsi dal predetto che, armato di tenaglia danneggiava irreparabilmente le valvole della ruote del mezzo in uso al malcapitato. In quel frangente sopraggiungeva una seconda autovettura che, alla stregua della prima, veniva danneggiata. Gli accertamenti svolti dagli Uffici operanti nell'immediatezza consentivano di risalire al malvivente e di rinvenire all' interno della sua autovettura la tenaglia utilizzata per compiere i danneggiamenti. Stante le risultanze investigative acquisite, il soggetto veniva tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di Ragusa, giudicato per direttissima e condannato a mesi 5 di reclusione.