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Sgominata banda di truffatori in trasferta

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I tre operavano in tutta Italia

Denunciati i tre soggetti presunti autori di una ben articolata truffa commessa nei confronti di una ignara commerciante di antiquariato del capoluogo.

Il personale della Sezione Volanti della Questura su input fornito dalla stessa commerciante, che aveva sporto denuncia, effettuava una tempestiva ed accurata attività investigativa che permetteva di individuare tre persone, due palermitani rispettivamente di 43 e 42 anni ed un quarantanovenne napoletano.

Dall'inizio dell'anno, in due, al fine probabilmente di acquistarne la fiducia, avevano iniziato ad intrattenere rapporti commerciali con la vittima, consistenti in compravendite di modico valore.

Addirittura, avevano invitato la malcapitata ad una fiera del settore dell'Antiquariato, che si sarebbe svolta al Nord Italia.

Nel corso dello svolgimento della Fiera, infatti, per rendere più credibile il raggiro presentavano alla vittima un terzo complice, riferendole che era un importantissimo "mercante di antiquariato". Quest'ultimo, spalleggiato dai due complici, vantava amicizie importanti nel settore, un rilevante giro di affari con la Francia e la proprietà di depositi di mobili di antiquariato a Fossano, località, quest'ultima, di grande rilevanza nel settore.

I convincenti raggiri facevano breccia nella vittima, che, persuasa dai comportamenti e dalle discussioni suadenti dei tre e nella certezza di poter concludere delle vantaggiose compravendite con questa terza persona, lo invitava a visitare il proprio negozio di Ragusa.

Dopo qualche tempo, accettando il precedente invito della malcapitata, "l'importantissimo mercante di antiquariato", insieme agli altri due complici, si recava presso l'esercizio commerciale della ignara vittima, ove, continuando nei lusinghieri apprezzamenti per i mobili posti nel suo esercizio commerciale, le proponeva di venderglieli, offrendole un corrispettivo di circa 70.000,00 euro in assegni.

L'ignara venditrice, ormai convinta, accettava l'offerta chiedendo, però, la stipula di un contratto scritto a prova dell'avvenuta compravendita. Per tutta risposta l'acquirente le rispondeva che "tra noi commercianti basta una stretta di mano"!

La vittima, per non perdere l'acquisita fiducia "dell'uomo d'affari", acconsentiva alle modalità prospettate e consegnava i mobili.

I problemi iniziavano al momento di versare gli assegni, poiché i titoli risultavano privi di copertura. Contattato l'acquirente, questi le riferiva di attendere, prospettando mancanza di liquidità, oltre che problemi familiari.

Le vittima, convinta di avere di fronte un importante ed onesto commerciante, attendeva fiduciosa notizie.

Successivamente, verso la fine di agosto di quest'anno, la commerciante ragusana cominciava a maturare l'idea di essere stata raggirata, anche grazie alla notizia di un grosso furto di mobili avvenuto in quel di Forlì. Dopo l'ennesimo rifiuto di pagamento, la malcapitata si rivolgeva alla Questura di Ragusa.

Dalle indagini emergeva che il terzetto era in qualche modo coinvolto nel furto consumato a Forlì e che il compratore non era l'onesto commerciante ritenuto dalla parte offesa. Gli ulteriori approfondimenti investigativi permettevano di scoprire che la titolare del negozio era caduta nelle rapaci grinfie di una banda di truffatori senza scrupoli, operanti in tutta Italia, che il personale della Sezione Volanti della Questura di Ragusa ha denunciato alla Autorità Giudiziaria per truffa.


14/10/2010

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