La Polizia di Stato ha portato a termine una complessa attività d’indagine in ordine a tre diverse associazioni per delinquere transnazionali specializzate in riciclaggio, furto e ricettazione di veicoli commerciali dall’Italia per Malta e Libia.
La Polizia di Stato, alle prime ore della mattinata di ieri ha eseguito nr. 35 perquisizioni personali e domiciliari in varie località italiane nei confronti di altrettanti soggetti indagati per associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione, falso e riciclaggio internazionale di veicoli.
L’INDAGINE
L’operazione “Coast to Coast” ha consentito di far emergere un fenomeno criminale che spiega l’origine di molti furti di veicoli (soprattutto commerciali) nel territorio nazionale, posti in essere da pregiudicati residenti nelle regioni della Sicilia e Calabria. E’ emerso, infatti, dall’indagine della Polizia Stradale di Ragusa che i sodali siciliani e calabresi, attraverso la mediazione di soggetti maltesi, venivano contattati da commercianti libici i quali commissionavano veicoli di varia natura (auto e mezzi commerciali), naturalmente a prezzi di molto inferiori al valore di mercato, al fine di trasferirli, attraverso vari porti italiani, in Libia, passando per Malta (da qui il nome dell’operazione).
Le indagini (avviate nel 2013 e protrattesi fino al settembre 2016) hanno permesso di individuare i componenti di tre diversi sodalizi criminali che hanno fatto transitare, o tentato, illecitamente attraverso i porti di Pozzallo, Augusta, Catania, Palermo, Salerno e Napoli, passando da Malta, nr. 36 veicoli rubati o sottoposti a vincoli fiscali, in direzione della Libia.
Il valore complessivo dei 36 veicoli richiesti dai commercianti libici alle organizzazioni criminali era di circa di 1.000.000 euro; dei citati veicoli, nr. 31, per un valore commerciale di circa 800.000 euro, grazie ai servizi predisposti e all’attività di intercettazione, sono stati sequestrati e consegnati ai legittimi proprietari.
L’operazione di Polizia Giudiziaria ha consentito di far emergere un fenomeno criminale che spiega, almeno in parte, l’origine di molti furti di veicoli (soprattutto commerciali) nel territorio nazionale, posti in essere da pregiudicati residenti nelle regioni della Sicilia e Calabria. E’ emerso dall’indagine che i sodali siciliani e calabresi, attraverso la mediazione di soggetti maltesi, venivano contattati da commercianti libici i quali commissionavano veicoli di varia natura (auto e mezzi commerciali), naturalmente a prezzi di molto inferiori al valore di mercato, al fine di trasferirli, attraverso vari porti italiani, in Libia, passando per Malta.
Le indagini, condotte dalla Polizia Stradale di Ragusa (avviate nel 2013 e conclusesi nel settembre 2016), hanno permesso di individuare i componenti di tre diversi sodalizi criminali che hanno fatto transitare, o tentato, illecitamente attraverso i porti di Pozzallo, Augusta, Catania, Palermo, Salerno e Napoli, passando da Malta, nr. 36 veicoli rubati o sottoposti a vincoli fiscali, in direzione della Libia.
In più occasioni la Sezione Polizia Stradale di Ragusa e la Squadra Mobile iblea hanno proceduto al sequestro di veicoli e denuncia dei conducenti per ricettazione che stavano per imbarcarsi per Malta a bordo di mezzi d’opera rubati sul territorio della provincia di Ragusa. Uno dei libici tratto in arresto dalla Squadra Mobile nel 2016 aveva contraffatto i documenti di identità e conduceva un’auto esclusiva rubata a Milano del valore di oltre 40.000 euro. In quell’occasione gli uomini della Squadra Mobile avevano notato il conducente anche per la particolarità del veicolo ed il colore (giallo) che di sicuro non lo aiutava a passare inosservato. Sempre la Squadra Mobile ha proceduto in epoca successiva al rinvenimento di altri 6 veicoli provento di furto presso il porto di Pozzallo, denunciando in conducenti.
LE PERQUISIZIONI
Le attività di ricerca di ulteriori fonti di prova è stata delegata nell’ambito dell’operazione denominata “Coast to Coast” condotta dalla Polizia Stradale di Ragusa e coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, in persona del sostituto procuratore dr Andrea Norzi del Dipartimento reati contro il Patrimonio.
Ben 150 uomini della Polizia di Stato, appartenenti alla Questura di Ragusa (Squadra Mobile, Commissariati di Modica, Comiso e Vittoria) al Reparto Prevenzione Crimine di Catania ed agli uffici della Polizia Stradale delle province coinvolte hanno proceduto ad eseguire l’attività delegata che ha avuto termine nella tarda serata di ieri. L’attività di Polizia Giudiziaria ha permesso di procedere al sequestro:
- in località Francofonte (SR), di un deposito di circa 200 mq contenente migliaia di pezzi di ricambio di veicoli (in particolare decine di gruppi propulsori e cambi di veicoli), su cui sono in corso accertamenti di P.G.;
- a Comiso (RG), presso l’abitazione di un indagato, di materiale utile alle indagini (consistente in documenti di circolazione, targhe, targhette identificative, certificati di proprietà);
- nella medesima località, presso l’abitazione del secondo indagato, di materiale utile alle indagini (consistente in documenti di circolazione, targhe, targhette identificative, certificati di proprietà);
- a Scicli (RG), presso l’abitazione di un indagato, di materiale utile alle indagini (consistente in un’agenda ed altri documenti di veicoli);
- a Catania, presso l’officina di un indagato, di una carta di circolazione il cui veicolo risulta rubato;
- ancora a Catania, di un fucile detenuto illecitamente.
“La Polizia di Stato ha concluso una complessa attività d’indagine che ha avuto un duplice scopo, da una parte assicurare alla giustizia chi compie fatti illeciti e dall’altra restituire il maltolto ad imprenditori che spesso sono costretti a cessare le attività a causa dei furti subiti. Spesso, così come registrato in questo caso dalle indagini della Sezione Polizia Stradale di Ragusa, il furto di veicoli commerciali implementa un vero e proprio mercato parallelo verso l’estero, dove i mezzi d’opera vengono rivenduti ad un prezzo di molto inferiore rispetto a quello reale”.
Dati di rilievo:
- Nr. 40 indagati (1 tunisino, 4 libici, 2 maltesi, 33 italiani), facenti parte di 3 diverse associazioni per delinquere operanti in Italia, Malta e Libia;
- Nr. 35 perquisizioni personali e domiciliari eseguite nei confronti di soggetti italiani, maltesi e libici indagati per i reati previsti e puniti dagli artt. 416, 648, 648 bis, 482, 487 c.p (Associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione, falso e riciclaggio internazionale di veicoli);
- Nr. 31 veicoli (mezzi commerciali ed auto) recuperati e restituiti ai legittimi proprietari (per un valore di 800.000 euro) su 36 veicoli oggetto degli accordi illeciti tra i suddetti indagati (per un valore nel mercato dell’usato di circa 1.000.000 di euro);
- notificati nr. 40 avvisi di conclusione delle indagini.
- Le perquisizioni eseguite nelle province di Ragusa (8 indagati), Siracusa (9 indagati), Catania (9 indagati), Roma (1 indagato), Reggio Calabria (2 indagati), Caltanissetta (2 indagati), Agrigento (1 indagato), Pistoia (1 indagato), Gorizia (1 indagato), Crotone (1 indagato), Rovigo (indagato di Ragusa nel frattempo trasferito) e Cinisello Balsamo (indagato di Catania nel frattempo trasferito)
- 31 veicoli recuperati (di cui 21 autocarri, 1 betoniera, 1 compattatore, 8 autovetture) sono stati rubati nei comuni di Caccamo (PA), Canicattì (AG), Rosolini (SR), Avola (SR), San Cataldo (CL), Santa Croce (RG), Augusta (SR), Catania, Modica (RG), Ozzano dell’Emilia (BO), Aci Sant’ Antonio (CT), Misterbianco (CT), Pistoia, Gela.