51 i fermati nel 2017 (5 minori); 200 i fermati del 2016 (29 minori).
La Polizia a seguito dello sbarco di ieri di 440 migranti ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di un cittadino nigeriano e un camerunense, individuati come scafisti.
Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche.
I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
Alle ore 16.50 del giorno 18.06.2017, la nave MOAS “Phoenix” iniziava le operazioni di trasbordo dei migranti che si trovavano a bordo di altre navi intervenute, oltre a quelli già recuperati da un gommone, in seguito, dopo ulteriori trasbordi la “Phoenix” faceva rotta per raggiungere il porto di Pozzallo, dove giungeva con 440 persone. Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni. Gli uomini della Polizia di Stato - Squadra Mobile Questura di Ragusa - con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza ed una dei Carabinieri, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto gli scafisti indicati dai migranti. Le indagini sono state celeri grazie alla piena collaborazione dei passeggeri migranti che si trovavano a bordo dei gommoni condotti dagli scafisti. Gli scafisti sono soliti raggiungere accordi con gli organizzatori libici dei viaggi verso l’Italia, ovvero in cambio di poche centinaia di dollari o di un viaggio gratis, si assumono la responsabilità di comandare il natante senza, spesso, alcuna conoscenza della rotta. Al termine delle indagini effettuate, venivano sottoposti a fermo i due scafisti previa verifica sull’identità da parte della Polizia Scientifica. Dopo aver raccolto tutte le testimonianze, gli scafisti sono stati condotti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.Inoltre, la Squadra Mobile di Ragusa, dagli accertamenti effettuati dalla Polizia Scientifica sulle impronte digitali acquisite al momento dello sbarco, ha tratto in arresto un uomo che era già stato espulso dall’Italia ed ha tentato il reingresso in violazione di legge.