La Squadra Mobile di Ragusa ferma 4 persone per associazione a delinquere dedita alla tratta di esseri umani
Sono 5, di cui una al momento irreperibile, le persone colpite da fermo di indiziato responsabili per il reato di associazione per delinquere e di tratta di esseri umani, le persone di origine nigeriana domiciliate tutte nel nord Italia.
Grazie all’attenta indagine degli uomini della Squadra Mobile di Ragusa, presenti ad ogni sbarco al porto di Pozzallo, e la collaborazione di un interprete nigeriana anch’essa sbarcata più di un anno fa, ma oggi inserita all’interno del team degli investigatori come interprete, ha permesso di rompere il silenzio di una minorenne migrante nigeriana che ha raccontato di essere avvicinata nel suo paese d’origine con la promessa di arrivare in Europa e lavorare onestamente come badante o baby sitter, dunque una fitta rete di persone si occupavano del reclutamento in terra madre, e al fine di “proteggerla” dagli spiriti del male (questa l’iniziale motivazione), gli organizzatori la sottoponevano al rito voodoo, tagliandole una ciocca di capelli, i peli del pube e le unghie, scattandole anche una foto, ovvero il giuramento cosiddetto “JU – JU” (da qui il nome dell’operazione). Una volta rassicurata, la giovane donna consegnava agli ispettori della Polizia di Stato un numero di telefono che avrebbe dovuto chiamare una volta giunta in Italia, dove sarebbe stata prelevata e costretta a lavorare, prostituendosi per restituire il debito a loro dire contratto, di circa 25000 euro, soldi che servivano per ripagare la traversata e per liberarsi del maleficio fatto in terra loro.
E’ stato grazie a questo numero di telefono che la Procura Distrettuale Antimafia, la squadra Mobile di Ragusa, e con la collaborazione delle Questure di Torino e Brescia di fermare i 4 soggetti colpiti da fermo di indiziato evitando il reiterare del reato stesso e la possibile fuga, considerato che tutti i fermati erano in possesso del permesso di soggiorno e quindi liberi di muoversi sul territorio