Questura di Prato.
La vittima riconosce gli autori di un’aggressione subita un anno fa a Firenze e chiama la Volante fornendo indicazioni per il loro rintraccio. Individuati in un locale dismesso ubicato in via Marini, vengono identificati e sottoposti a fermo di indiziato di delitto e tradotti in carcere a disposizione della A.G. che ne convalida la misura precautelare-
I fatti:
Nel pomeriggio dello scorso 27 settembre un equipaggio delle volanti impegnato nell’attività di prevenzione del territorio, prendeva contatti con un cittadino cinese il quale riferiva agli operatori di aver riconosciuto due degli autori di un’aggressione patita circa un anno addietro a Firenze. Nella circostanza, la vittima era stata percossa e ferita con armi da taglio - subendo numerose ferite al corpo - nonché minacciata di ulteriori e più gravi conseguenze qualora avesse denunciato il fatto.
Nel pomeriggio del 27 settembre u.s. la vittima aveva deciso di chiamare la polizia in aiuto temendo di essere nuovamente riconosciuta e temendo per la sua incolumità indicava il luogo ove aveva visto entrare i due autori del delitto .
Acquisite le indicazioni e in considerazione della gravità dei fatti rappresentati, gli Agenti con l’ausilio di altra pattuglia di Volante, facevano ingresso nel locale segnalato che risultava essere un negozio dismesso al cui interno erano presenti un tavolo con dei mazzi di carte da gioco ed alcune sedie (verosimilmente usato clandestinamente per il gioco d’azzardo.
All’interno gli operatori individuavano due cittadini cinesi corrispondenti alle descrizioni fornite dalla vittima e veniva rinvenuta nella disponibilità dei due, una busta di plastica contenete n. 8 pasticche di sostanza stupefacente. Inoltre, uno dei fermati veniva trovato in possesso di un coltello a serramanico mentre il secondo deteneva alcune banconote per un totale di 995 euro delle quali non era in grado di giustificarne la provenienza, tutto debitamente sequestrato.
In considerazione della gravità dei fatti e degli elementi emersi a carico dei due fermati quarantenni, in Italia senza fissa dimora ma gravitanti nel territorio pratese, i predetti venivano sottoposti a fermo di indiziato di delitto e su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, tradotti presso la locale casa Circondariale per la relativa convalida che sopraggiungeva nei giorni successivi. Venivano altresì deferiti per il possesso dello stupefacente e dell’arma da taglio.