Nella nottata del 27 settembre u.s., la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato di maltrattamenti in famiglia un uomo di nazionalità peruviana classe 1985.
Nello specifico, alle ore 00.30 circa equipaggi delle Volanti intervenivano in un’abitazione ubicata in questa via Roma a seguito di una segnalazione giunta a questa Sala Operativa da parte di un minore il quale, con tono di voce impaurito e scosso, riferiva all’operatore di un litigio in corso tra i propri genitori, aggiungendo di essersi rifugiato all’interno della sua camera da letto, per timore dell’atteggiamento violento del padre.
Tempestivamente venivano convogliate sul posto le Volanti mentre gli operatori della Centrale continuavano a tenere contatti telefonici con il minore rassicurandolo e acquisendo informazioni sino all’arrivo degli agenti presso l’abitazione. Sul luogo, gli operatori riuscivano a farsi aprire la porta dell’abitazione dall’uomo il quale, alla vista della polizia si mostrava per niente collaborativo, scagliandosi contro gli agenti e rifiutando di fornire i documenti di identificazione. Messo in sicurezza e vinta la resistenza, venivano presi contatti con la moglie, connazionale, i due figli minori rispettivamente di anni 15 e 8 visibilmente impauriti e scossi per la lite in corso che nei frangenti precedenti l’arrivo delle Volanti aveva assunto toni sempre più violenti e minacciosi per la loro madre
La moglie del fermato riferiva di essere stata minacciata e di aver subito maltrattamenti, prevalentemente di natura psicologica, da parte del consorte, il quale già in passato si era reso responsabile di simili comportamenti, per i quali la donna aveva già sporto querela.
Portata la situazione alla calma e rassicurate le vittime, il fermato veniva tratto in arresto e su disposizione della competente A.G. associato presso la locale Casa Circondariale per il successivo rito di convalida della misura precautelare.
“La responsabilità del soggetto arrestato dovrà essere vagliata nelle successive fasi del procedimento. In virtù della presunzione di non colpevolezza, il medesimo potrà considerarsi colpevole solo sulla base di una sentenza passata in giudicato”.