E’ stato oggi sottoscritto dal Questore di Prato dott. Giuseppe Cannizzaro e dalla Presidente CIPM dott.ssa Silvia Schiraldi all’interno locali della Questura di Prato il protocollo Zeus, nell’ambito di un progetto di prevenzione e repressione del fenomeno di violenza di genere. La Questura di Prato ha da sempre, svolto con attenta e vigile responsabilità, il monitoraggio di tale problematica mediante l’emissione non solo di misure amministrative, con finalità prevalentemente preventive, nello specifico attraverso l’emissione di Ammonimenti del Questore per violenza domestica, previsti dall’art. 3 L. 119/2013, e per atti persecutori, previsti dall’art. 8 L.. 38/2009, , ma anche attraverso la segnalazione all’Autorità Giudiziaria, con la richiesta di provvedimenti cautelari. In particolare nell’ultimo biennio sono state accolte ed emesse sei misure di Sorveglianza Speciale nei confronti di uomini a cui, in relazione ad una “pericolosità qualificata”, venivano inflitte prescrizioni di divieto di frequentazione di luoghi frequentati dalla loro vittima, di comunicare con lei e l’obbligo a mantenersi ad una distanza prefissata. Sono al vaglio della Magistrature altre cinque proposte di misure di Sorveglianza Speciale effettuate dalla Divisione Anticrimine della Questura di Prato.
L’attenzione rivolta alla condotta violenta di soggetti maltrattanti e la prevenzione di possibili reiterazioni di reati è evidenziata dall’utilizzo di un applicativo della Polizia di Stato, denominato Scudo, attraverso il quale vengono registrati tutti gli interventi compiuti da personale delle Volanti in relazione a liti domestiche e a comportamenti violenti.
La sottoscrizione odierna del Protocollo Zeus rientra nell’ambito di un innovativo progetto, che prende spunto da un più ampio progetto europeo, denominato ENABLE, e già presente in altri capoluoghi tra cui Milano, Napoli, Cagliari, Mantova e Bergamo, e che si rivolge non più soltanto alla vittima, ma anche all’autore del reato, affinché, attraverso un percorso di consapevolezza, curato dal C.I.P.M:, Centro Italiano per la Promozione della Mediazione, possa riconoscere il disvalore sociale del proprio comportamento.
Offrire tale possibilità permette di agire non più soltanto sulla repressione ma sulla rieducazione che conduce ad una più lunga e consolidata azione di prevenzione, mettendo in condizione il soggetto maltrattante di non perseverare nei suoi comportamenti riconoscendone la pericolosità.
L’adesione del progetto, rivolta non soltanto ai destinatari di Ammonimento per reati di violenza domestica e stalking,ma anche ai minori destinatari di ammonimento per cyberbullismo, avverrà su base volontaria da parte del soggetto colpito dal provvedimento, all’interno del quale verranno forniti tutti i riferimenti utili per rivolgersi al centro preposto. La partecipazione a tale iniziativa sarà gratuita e prevedrà, al termine del percorso stabilito dagli addetti del CIPM, una valutazione finale sui risultati ottenuti.