Questura di Potenza

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Operazione della Polizia di Stato "Marmotta"

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Questura Potenza

Agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, collaborati dalla Squadra Mobile della Questura di Foggia e dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Melfi, hanno proceduto all'esecuzione dell'ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Potenza, nei confronti di Lopa Ivo di Melfi, Brattoli Francesco di Ortanova (Fg) e Marchese Vincenzo di Foggia. L’esecuzione dei provvedimenti cautelari è avvenuta a seguito del rigetto del ricorso da parte della Corte di Cassazione, avverso la sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello di Potenza in data 18 ottobre 2018, che li ha ritenuti colpevoli di associazione per delinquere finalizzata agli assalti ai sistemi bancomat di agenzie bancarie e uffici postali sedenti nei centri di Basilicata e Puglia. Nel corso del medesimo contesto operativo gli investigatori hanno proceduto, altresì, alla notifica di analoghi ordini di carcerazione disposti, con sospensione del provvedimento, nei riguardi di altre due persone, entrambe originarie della provincia di Foggia, facenti parte della medesima consorteria criminosa. L'indagine condotta dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Potenza, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura,  ha preso avvio dalla cattura in un ristorante della provincia di Forlì, nel mese di novembre 2014, di CASSANO Nicola di Melfi, condannato per l'omicidio del Maresciallo dei Carabinieri DI RESTA durante una rapina in una gioielleria di Francavilla sul Mare (Ch) e resosi latitante al termine di un permesso ottenuto mentre era detenuto nel carcere di Porto Azzurro. Oltre venti gli assalti ai sistemi bancomat di agenzie bancarie e uffici postali sedenti nelle province di Potenza, Matera, Foggia, Bari e Barletta- Andria-Trani, individuati nel corso delle attività delittuose, compiute con l'impiego di manufatti esplodenti -  cd. "marmotte" - che inserite nelle feritoie di erogazione del denaro dei sistemi "Atm", causavano la deflagrazione degli stessi. Nel corso dell'attività di indagine furono sequestrate ingenti quantità di denaro, anche macchiato dalle mazzette "civetta" dei sistemi di erogazione nonché armi da fuoco e manufatti esplodenti pronti per l'impiego.


29/07/2019

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