Arrestati alcuni componenti di due famiglie di agricoltori che si contendevano il “mercato della paglia” in provincia di Potenza
A seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Potenza e condotte dalla Polizia di Stato, quattro persone si trovano agli arresti domiciliari, di cui due con il cd. “braccialetto elettronico”. Si tratta di alcuni componenti di due famiglie di agricoltori/pastori impegnate, nei territori del “basso-melfese” ed “alto bradano”, in provincia di Potenza, nella raccolta, imballaggio e commercializzazione della paglia, prodotto che, considerato uno scarto di produzione da parte dei produttori cerealicoli della zona, è diventato invece, nel volgere di pochi anni, una risorsa economica appetibile e contesa tra i cd. "raccoglitori di paglia", perché fortemente ricercata dal mercato, sia per l'utilizzo nei sistemi di produzione di materiali isolanti e per gli allevamenti, che nell'alimentazione di centrali termoelettriche a "biomasse". L'ordinanza cautelare degli arresti domiciliari, disposta dal GIP di Potenza, rappresenta l'epilogo di una complessa attività d'indagine condotta dalla Sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile di Potenza e dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Melfi, che ha consentito di disvelare una pluralità di condotte estorsive, azioni intimidatorie e di ritorsione, compiute anche attraverso l'utilizzo di armi da fuoco. L’attività investigativa ha evidenziato un violento scontro in atto tra le due famiglie per imporsi nel predetto settore, una vera e propria "guerra" tra gruppi concorrenti.
Nel corso delle perquisizioni, una quinta persona è stata arrestata in flagranza di reato perché trovata in possesso di un’arma comune da sparo e di munizioni detenute illegalmente. Sequestrate anche al componente di una delle due famiglie banconote contraffatte.