A seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Potenza e condotte da personale della Polizia di Stato, in data odierna è stata data esecuzione ad un’ordinanza applicativa di cinque misure cautelari personali di custodia cautelare in carcere (2), arresti domiciliari (2) e divieto di dimora, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza nei confronti di cinque persone di Potenza, ritenute contigue ad una nota organizzazione di stampo mafioso. A quattro di loro sono stati contestati, a vario titolo, i reati di concorso in estorsione (tentata e consumata), danneggiamento e porto illegale di arma da taglio, tutte aggravate ai sensi dell’art. 7 legge 203/91, nonché l’ipotesi di concorso in intestazione fittizia di beni e di falsa attestazione in atti destinati all’A.G. a solo due dei cinque uomini. L’attività di indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Potenza, ha avuto inizio a seguito della denuncia di alcuni episodi di danneggiamento verificatisi tra i mesi di dicembre 2015 e febbraio 2016 in danno di alcuni locali pubblici di questo capoluogo e di zone limitrofe. Si tratta di episodi caratterizzati da condotte di minaccia e di violenza, a persone e cose, perpetrate a più riprese ed a mezzo di diversi autori materiali, con la finalità ultima, perseguita con ogni mezzo - secondo quanto successivamente accertato -, di estromettere alcuni soggetti dai servizi di vigilanza di locali notturni e discoteche (quantomeno presso il Basiliko's di Potenza, il Cikas di Tito Scalo, ed il centro polifunzionale di Ruoti), al fine di impadronirsi o comunque per conquistare illecitamente una significativa fetta del mercato locale del servizi di "buttafuori". L'interesse verso i servizi di sicurezza era chiaramente finalizzato a favorire altri soggetti, a loro volta indagati a piede libero per estorsione aggravata in concorso.