Omicidio Tetta Giancarlo - Ancora un arresto della Polizia di Stato

Eseguita da personale della Polizia di Stato un’ordinanza applicativa di misura cautelare di custodia in carcere, nei confronti di G.C., classe ’89, di Melfi, in relazione alla sua partecipazione all'omicidio di Tetta Giancarlo  - ed al porto delle armi da fuoco utilizzate allo scopo -, assassinato  il 2 aprile 2008 a Melfi, nell'ambito della sanguinosa faida che sin dagli anni 1990 ha caratterizzato la storia criminale del Vulture-Melfese e che ha visto numerose vittime cadere a seguito della contrapposizione dei due gruppi criminosi operanti in tale territorio, quello dei Cassotta e quello Delli Gatti-Petrilli, da qui la contestazione dell’aggravante del metodo mafioso. Il cadavere di Tetta Giancarlo era stato rinvenuto dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Melfi alle ore 23.00 di detto giorno, riverso a terra, attinto da colpi d'arma da fuoco mentre si portava verso la propria autovettura. Negli ultimi tempi la vittima si era interessata del mercato degli stupefacenti, che indagini successive - il riferimento è agli esiti della più recente attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile, c.d. operazione “Oscar” - hanno dimostrato essere di particolare interesse per il clan Cassotta, con coinvolgimento diretto e ruolo rilevante proprio dell'arrestato. La misura in parola è stata emessa infatti sulla base dei riscontri acquisiti nell’ambito della predetta attività, riscontri riferiti all'inserimento dello stesso negli affari del Clan Cassotta  ed in particolare alle dichiarazioni rese da un noto collaboratore, altro esecutore materiale dell’omicidio Tetta, e che in relazione ai medesimi fatti ha già riportato sentenza di condanna a seguito di rito abbreviato. Gli elementi acquisiti  nel corso dell’attività di indagine avviata nel 2013 hanno consentito di evidenziare poi come, nonostante la sua giovane età, G.C.  risultasse pienamente inserito nel clan “CASSOTTA”, anche per la detenzione di tutti i maggiorenti ed avesse svolto compiti di organizzazione e direzione dell'attività dello spaccio di stupefacenti, utile a sostenere anche economicamente gli affiliati detenuti.