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Polizia di Stato: latitante albanese scovato dalla Squadra Mobile della Questura di Pordenone. Estradato dall’Inghilterra, deve scontare una condanna di 17 anni e 10 mesi di carcere per tentato omicidio

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Polizia di Stato

Nella tarda serata di ieri, giovedì 22 luglio, proveniente da Londra, è giunto all’aeroporto di Roma – Fiumicino, il latitante albanese D.S., condannato ad anni 17 e mesi 10 di carcere per tentato omicidio.

Il catturando è stato localizzato nel Regno Unito dagli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Pordenone, seguendo e ricostruendo i contatti di alcuni congiunti con il ricercato, il quale si era trasferito in Inghilterra per sottrarsi alle proprie responsabilità.

I gravi fatti di sangue risalgono alla notte tra il 9 ed il 10 dicembre 2006, quando scoppiò un alterco fra due gruppi di albanesi nel parcheggio all’esterno della sala giochi “Planet Bingo” di Zoppola (PN), con scambio di insulti ed alcuni spintoni.

Sembrava tutto finito lì, invece, il cittadino albanese resosi latitante, recatosi a casa e armatosi di un grosso coltello, ritornava al “Planet Bingo” e, spalleggiato dai due fratelli, si pose all’inseguimento dei tre connazionali del gruppo rivale, anche all’interno del locale, inseguendoli tra i tavolini e ferendoli con numerose coltellate.

Infatti, le vittime della spedizione punitiva, rimasero gravemente ferite, una, in particolare, colpita all’addome, era stata addirittura eviscerata.

Il materiale esecutore del tentato omicidio si rendeva, quindi, irreperibile e due settimane dopo il grave evento di sangue lasciava l’Italia, tornando in Albania.

Da lì, temendo ritorsioni e vendette contro i propri congiunti, si recava dapprima in Grecia, per poi trasferirsi nel Regno Unito, utilizzando dei documenti falsi, interrompendo definitivamente i contatti anche con i propri familiari in Italia.

L’uomo, imputato per tentato omicidio e rissa, veniva condannato in via definitiva ad una pena della reclusione di anni 17, mesi 10 e giorni 6, con emissione, in data 8 maggio 2017, di un Mandato di Arresto Europeo (M.A.E.) emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Trieste.

A questo punto, la Squadra Mobile della Questura di Pordenone, incaricata per la ricerca e cattura del latitante, avviava delle attività di monitoraggio sui congiunti del ricercato, residenti in provincia di Pordenone, verificando, quindi, come questi ultimi intrattenessero contatti telefonici con utenze del Regno Unito.

Gli investigatori, ritenendo che, probabilmente, il ricercato si fosse stabilito in Inghilterra, interessavano il collaterale organo investigativo inglese ed, in effetti, il 18 giugno 2019, in Scozia, ad Edimburgo, il cittadino albanese D.S. veniva localizzato e tratto in arresto, in forza del M.A.E. pendente a suo carico.

A questo punto, l’avvio delle procedure di estradizione dall’Inghilterra verso l’Italia, conclusesi nella tarda serata di ieri, quando il ricercato è giunto a Roma, all’aeroporto di Fiumicino e quindi affidato agli investigatori italiani, che l’hanno preso in consegna e condotto al carcere di Civitavecchia (RM), dove dovrà espiare la sua condanna ai 17 anni e mesi 10 di reclusione, per tentato omicidio. 


23/07/2021

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