Nell’ambito delle attività finalizzate al controllo ed alla vigilanza del territorio, rientranti nei dispositivi di prevenzione previsti dalla Questura di Pordenone, nel pomeriggio di venerdì 15 gennaio, personale della locale Squadra Mobile notava transitare in zona Fiera un’autovettura Opel Astra condotta da una persona.
Gli Agenti intimavano l’alt al conducente, procedendo, quindi, a chiedergli la patente di guida ed il libretto dell’auto, identificando l’uomo per un 43enne cittadino del Marocco, residente in città e gravato da numerosi precedenti in materia di stupefacenti.
Durante il controllo, l’uomo dava indicazioni poco chiare sul perché si trovasse in quel luogo e dove stesse andando, per cui, sussistendone i presupposti di legge, si procedeva ad operare una perquisizione ai sensi ex art. 103 D.P.R. 309/90 – Testo Unico sugli stupefacenti, atto che veniva esteso anche all’autovettura.
Ed infatti, l’intuizione degli Agenti risultava essere fondata, perché, aprendo il cofano della macchina, si potevano notare, occultati tra le parti meccaniche del motore, cinque involucri di cellophane trasparente, contenenti ciascuno dieci pacchetti di sostanza solida di colore marrone, per il peso complessivo di kg. cinque, che risultava essere hashish, come confermato dall’esame preliminare “narcotest” per i cannabinoidi.
Stante quindi la flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, la perquisizione veniva estesa anche all’abitazione del 43enne, attività che dava esito positivo, infatti, in casa, venivano rinvenuti oltre cento ovuli di hashish per un peso complessivo di un altro chilogrammo di droga ed occultati in vari posti, altre partite di hashish, oltre ad un etto di cocaina, in parte suddivisa in singole dosi pronte allo spaccio ed in parte ancora in sasso, occultate nel riso e tra altri alimenti.
Acquisita a questo punto la certezza di aver scoperto una vera e propria centrale dello stoccaggio di sostanze stupefacenti, la perquisizione veniva estesa anche in un campo adiacente alla recinzione del giardino dell’abitazione dell’uomo ed all’interno di un tubo di cemento si rinveniva un sacco nero con occultati all’interno altri cento ovuli di hashish ed ulteriori ventitré panetti di hashish per un peso di oltre tre chilogrammi.
Nel corso della perquisizione domiciliare, venivano altresì rinvenuti e sequestrati un bilancino digitale di precisione, uno sfollagente in ferro di tipo telescopico e due bombolette di gas urticante.
Sussistendo, quindi, il reato di illecita detenzione di 10 kg. di hashish e 100 grammi di cocaina, sostanza stupefacente destinata allo spaccio, ex art. 73 D.P.R. 309/90 – T.U. sugli stupefacenti, il 43enne cittadino marocchino residente a Pordenone e titolare di permesso di soggiorno, veniva tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di Pordenone, a disposizione della procedente Autorità Giudiziaria.
Quella individuata dagli Agenti della Questura di Pordenone è sicuramente, per circostanze, caratteristiche e quantitativo di droga, una centrale di stoccaggio e distribuzione di stupefacenti destinati alla piazza del pordenonese, infatti, dai dieci kg. di hashish si sarebbero ricavate 10.000 singole dosi, così come dai cento grammi di cocaina, una volta tagliata, si sarebbero preparate circa 250 dosi pronte per essere spacciate, per un valore commerciale al dettaglio di illeciti introiti complessivi pari a circa 250mila euro.
L’importanza della scoperta e della disarticolazione di questa centrale dello spaccio è data anche dalle modalità di confezionamento e trasporto di una parte della partita di hashish sequestrata, che era stata suddivisa in piccoli ovuli, modalità questa utilizzata dai c.d. “ingoiatori”, i quali assumono e trasportano “in corpore” lo stupefacente che, una volta giunti dal destinatario, li evacuano per la successiva consegna.
Il Questore della Provincia di Pordenone Marco Odorisio ha sottolineato l'importanza di questa attività di contrasto agli stupefacenti, perché ha consentito di individuare e disarticolare un importante terminale di approvvigionamento di hashish e cocaina, destinati a soddisfare le piazze di spaccio della provincia. Importanza del risultato ancora più significativa in termini di tutela e salvaguardia della salute delle persone, ma soprattutto di quella dei giovanissimi e dei minori, a favore dei quali quotidianamente viene profuso il massimo impegno nel prevenire e contrastare lo spaccio e l'assunzione delle droghe.