Nella serata di sabato 15 febbraio perveniva alla Sala Operativa della Questura una richiesta di intervento per una violenta lite segnalata da un residente, presso un’abitazione in località Torre. Personale della Squadra Mobile e delle Volanti della Questura si recava prontamente presso il condominio ove si stavano consumando i gravi e violenti fatti.
Giunti sul posto, una abitazione singola su due piani, gli operanti venivano avvicinati da alcuni vicini i quali riferivano di una persona a terra gravemente ferita; i poliziotti pertanto accedevano senza indugi nella proprietà ove, riverso a terra nell’area cortiliva prospiciente l’ingresso dell’abitazione rinvenivano una persona esanime che presentava una copiosa fuoriuscita di sangue da evidenti lesioni al capo, successivamente identificato per un 65enne residente in città, mentre accanto a lui in attesa dei soccorsi si trovava la figlia ivi residente e convivente.
Nelle pertinenze esterne dell’abitazione gli operatori rinvenivano, sul prato adiacente l’ingresso e a pochi metri dal ferito, un uomo che si rivolgeva ai poliziotti con frasi a tratti sconnesse e in evidente stato di alterazione dovuta alla probabile assunzione di sostanze alcoliche, con gli abiti in disordine e sporchi di sangue, il quale riferiva di essere responsabile dell’aggressione, mentre ai suoi piedi si trovava una mazza da baseball in metallo, anch’essa sporca di sangue.
Preso atto della gravità della situazione gli investigatori mettevano immediatamente in sicurezza l’uomo all’interno dell’autovettura di servizio mentre sollecitavano l’intervento del 118 e accertavano compiutamente quanto accaduto. Infatti, in loco, venivano identificati e sentiti tutti i presenti, i quali riportavano in maniera concorde un violento litigio avvenuto pochi minuti prima all’interno dell’abitazione, seguito da grida e inequivocabili rumori di colluttazione, a seguito dei quali appunto i vicini attivavano il numero unico di pronto intervento.
Nel corso degli accertamenti gli investigatori, avvalendosi della collaborazione dei tecnici del locale Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica nel frattempo intervenuto, potevano ricostruire dettagliatamente quanto occorso. Si poteva così accertare come la vittima si fosse presentata poco prima, presso l’abitazione della figlia e del di lei convivente, e a seguito di una accesa lite scaturita tra i due uomini, il più giovane, poco prima inertizzato, armatosi di una mazza da baseball colpiva alla testa il padre della convivente, riscontrando così come si trattasse di un delitto maturato in un contesto familiare: l’ennesima lite, poi degenerata, scatenata a causa della disapprovazione del padre per la di lei relazione sentimentale con l’aggressore, il tutto caratterizzato da una lunga e aperta ostilità.
Nell’immediatezza dei fatti si riscontrava quindi come al culmine dell’alterco, nel corso del quale vittima e aggressore si scambiavano insulti e parole forti, quest’ultimo si recava velocemente in camera da letto per farne immediatamente ritorno brandeggiando la mazza da baseball con cui colpiva ripetutamente la vittima al capo, infierendo anche alle sue spalle mentre questi tentava di sottrarsi alla violenza fuggendo, continuando a colpirlo al corpo anche dopo che il malcapitato era caduto a terra oramai incosciente.
Alla luce dei precisi e concordanti elementi indizianti riscontrati, gli operanti traevano in arresto C. A., 44enne pordenonese residente in città ma di fatto domiciliato presso il luogo dei fatti, gravato da numerosi precedenti per violazione delle norme sugli stupefacenti e reati contro la persona, per il reato di Tentato Omicidio Aggravato (artt. 575 c.p. e 61 c.p.).
L’arrestato veniva quindi posto a disposizione del Pubblico Ministero procedente dr. Marco Faion ed associato presso la Casa Circondariale di Pordenone.
La persona offesa, sottoposta in loco alle procedure di stabilizzazione da parte del personale medico intervenuto, veniva trasportata in “codice rosso” presso il nosocomio cittadino ove si trova tuttora ricoverata in Prognosi Riservata.
Nella giornata odierna, martedì 18 febbraio, si è celebrata l’udienza di convalida dinnanzi al G.I.P. Rodolfo Piccin che ha convalidato l’arresto del 44enne per tentato omicidio, disponendo la custodia cautelare in carcere.