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La Polizia di Stato sgomina banda di rapinatori trasfertisti attivi tra Friuli Venezia Giulia e Veneto

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Polizia di Stato

Un arresto e sei indagati in stato di libertà - pianificavano una rapina nel nord Italia per le festività natalizie

Nell’ambito di un’articolata attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Pordenone è stata individuata e bloccata una banda composta da 7 persone pluripregiudicate, di origine campana, che stavano pianificando per le Festività Natalizie una rapina a mano armata nel Nord Italia.

Il contesto investigativo ha consentito di far luce su un grosso furto in abitazione commesso in provincia di Pordenone, durante il quale furono asportati quadri di pregio per un valore di 300 mila euro, nonché individuare l’autore della rapina a mano armata effettuata il 29 agosto di quest’anno ai danni di un compro oro sito a Venezia Mestre.

Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Pordenone, avviate la scorsa estate, accertavano come il sodalizio criminale fosse caratterizzato da trasfertismo da e per il Friuli Venezia Giulia con reati predatori di vario genere tra cui furti, rapine ed estorsioni.

Ulteriori approfondimenti di indagine fornivano significativi elementi indiziari relativi alla preparazione di un assalto con armi da fuoco da commettere nel Nord Italia.

Da qui l’operazione odierna tra Friuli Venezia Giulia, Veneto, Campania e Lombardia, condotta dalla Squadra Mobile di Pordenone unitamente alle Squadre Mobili di Venezia, Napoli e Varese con l’arresto nel capoluogo partenopeo del capo della banda e le perquisizioni nei confronti degli altri 6 sodali, indagati in stato di libertà.

Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Pordenone, avviate l’estate scorsa, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Pordenone nella persona del Sostituto Procuratore dott.ssa Maria Grazia Zaina, contesto investigativo dal quale si evidenziava la figura centrale del 41enne T.V. originario della Campania che, frequentemente, si recava nella provincia di Pordenone, dove era solito sostare ed incontrarsi con un altro campano 47enne, residente in provincia.

Dagli approfondimenti investigativi sui due, si delineava l’evidenza di un gruppo criminale dedito a furti e rapine nel Nord Italia, facendo così ricostruire nelle modalità e i luoghi il clamoroso furto verificatosi il 12 agosto 2015 a Pordenone, allorquando venivano sottratte da un’abitazione opere d’arte che fruttavano al gruppo criminale il provento di oltre 300mila euro.

Venivano così alla luce anche una serie di richieste estorsive nei confronti delle vittime derubate, con le richieste di somme di denaro al fine di ottenere la restituzione di due quadri sottratti, tecnica delinquenziale comunemente nota come “cavallo di ritorno”.

Nel prosieguo dell’indagine, dal contesto investigativo emergevano anche gravi, precisi e concordanti indizi di reità nei confronti del capo del gruppo, il 41enne T.V., in ordine alla rapina a mano armata commessa il 29 agosto 2019 al compro oro di Venezia-Mestre, ubicato in quel viale San Marco, allorquando un uomo travisato con un casco, entrato nel negozio puntava una pistola semiautomatica nei confronti della titolare rapinandola della borsa, del portafoglio e di denaro contante.

Circostanziata tale rapina, la Procura della Repubblica di Pordenone trasmetteva quindi gli atti e gli accertamenti della Squadra Mobile della Questura di Pordenone alla Procura della Repubblica di Venezia, territorialmente competente.

La situazione precipitava verso la metà del mese di novembre, quando gli investigatori pordenonesi accertavano come il gruppo criminale esplicitava il chiaro intento di realizzare, sotto il periodo natalizio, una rapina a mano armata nel Nord Italia.

Veniva quindi emessa dal G.I.P. del Tribunale di Venezia, su richiesta del P.M. procedente dott.ssa Federica Baccaglini, ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del capo banda, il 41enne T.V., quale autore della rapina al compro oro di Mestre, mentre il P.M. pordenonese, dott.ssa Maria Grazia Zaina disponeva 6 perquisizioni delegate nei confronti di altrettanti indagati in stato di libertà, a vario titolo, per i reati di: tentata rapina, ricettazione, estorsione e furto.

Il provvedimento restrittivo e le perquisizioni sono state quindi eseguite dalla Squadra Mobile della Questura di Pordenone unitamente alle Squadre Mobili di Napoli, Venezia e Varese ed il capo banda, il 41enne T.V., è stato rintracciato nel capoluogo campano e quindi ristretto presso la casa circondariale di Poggioreale – Napoli. 

 


30/11/2019

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