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Prosegue l’attività di prevenzione della Polizia di Stato contro i reati “predatori”.

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Polizia di Stato

Nell’ambito dei dispositivi attuati nella provincia di Pordenone al fine di infrenare e contrastare il fenomeno dei reati “predatori” e cd. “da strada”, nella nottata di venerdì 25 ottobre scorso, equipaggi dell’U.P.G.S.P. – Squadra Volante e del Reparto Prevenzione Crimine di Padova, perlustrando le vie cittadine, in questa via Interna, notavano un’autovettura Dacia di colore nero con all’interno una coppia.

Gli Agenti, quindi, viste le circostanze di tempo e di luogo, bloccavano l’auto e procedevano al controllo degli occupanti, accertando come il conducente fosse una persona gravata da numerosi precedenti di polizia per reati contro la persona e contro il patrimonio.

Le due persone, durante il controllo, denotavano un certo nervosismo, ragione per cui i poliziotti valutavano di approfondire l’ispezione sull’autovettura, invitando il conducente ad aprire il vano porta-oggetti dell’auto, all’interno del quale veniva rinvenuto e sequestrato un coltello “a farfalla”.

Proseguendo il controllo anche all’interno dell’abitacolo, venivano rinvenuti 1 grosso coltello da cucina e 2 grossi cacciaviti riposti nelle tasche porta-oggetti delle portiere anteriori.

Chieste delucidazioni in ordine al possesso di tali arnesi ed armi, atti sia ad offendere che a scassinare serrature e finestre, gli stessi non davano alcun tipo di spiegazione.

All’esito del controllo, la coppia veniva quindi accompagnata in Questura ed al termine delle operazioni il conducente dell’auto, un 48enne pordenonese, veniva indagato in stato di libertà in ordine ai reati di porto abusivo di arma e di oggetti atti ad offendere (art. 4 L. 110/75) nello specifico coltello da cucina in acciaio di lunghezza complessiva di cm. 34, di cui cm. 20 di lama e 2 cacciaviti e indagato ancora per porto abusivo di armi (art. 699 C.P.), nella fattispecie un coltello “a farfalla” in acciaio avente lunghezza complessiva di cm. 23.

Il Questore della Provincia di Pordenone dott. Marco Odorisio sottolinea come: “la capacità intuitiva degli Agenti dimostrata nel caso di specie, unita ad una capillare conoscenza del territorio e ad un’alta capacità di saper ascoltare il territorio, proprio perché quella zona era stata talvolta interessata da reati di tipo “predatorio”, in orario serale e notturno, ha consentito di condurre a conclusione un’importante attività di prevenzione, con sicure ricadute positive a favore dei cittadini e della collettività”.


26/10/2019

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