Prosegue l’intensificazione dell’attività di prevenzione e sicurezza della Questura di Pordenone sul territorio cittadino, disposta dal Questore della Provincia di Pordenone dr. Marco Odorisio.
Nel pomeriggio di lunedì 13 maggio, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Pordenone, durante il normale servizio di perlustrazione delle strade cittadine e di controllo del territorio, notava un’autovettura con a bordo due cittadini stranieri i quali, accortisi della pattuglia, ne seguivano allarmati i movimenti e gli spostamenti.
Non escludendo che tale reazione potesse essere ricondotta ad una verosimile attività illecita, gli agenti effettuavano immediatamente una rapida inversione di marcia, cercando di raggiungere la vettura individuata.
In particolare, il passeggero continuava a voltarsi in tutte le direzioni per cercare di capire le intenzioni degli operanti. Ad un certo punto, gli agenti notavano distintamente l’auto affiancarsi, senza arrestare la marcia, al ciglio della strada, e quindi, dal finestrino lato passeggero, notavano l’uomo sporgersi e, con un gesto fulmineo, lanciare due involucri di colore giallo e bianco che andavano a cadere sul ciglio della strada.
A questo punto la pattuglia della Squadra Volante si affiancava alla vettura inseguita, riuscendo a bloccarla per procedere ad un immediato controllo degli occupanti e del mezzo.
Appena fermata la vettura, uno dei due occupanti, con il chiaro intento di far desistere gli agenti dall’approfondire il controllo, consegnava spontaneamente un involucro contenente gr. 0,34 di sostanza stupefacente del tipo marjiuana, affermando essere per uso personale.
Alla luce di quanto verificatosi, la Sala Operativa faceva confluire sul posto anche una seconda pattuglia, con lo scopo di recuperare gli involucri lanciati poco prima dall’interno della vettura, mentre gli operanti procedevano alla perquisizione dei passeggeri ed al controllo della macchina.
Nello specifico, indosso ad uno degli individui venivano rinvenuti due pezzi di buste di cellophane (per spese alimentari) con parti circolari mancanti, di colore giallo e bianco, mentre all’interno dell’abitacolo della vettura veniva rinvenuti, riposti in modo disordinato nel vano del freno a mano, 950euro in banconote di piccolo taglio, evidente provento dell’attività di spaccio ed un coltellino multiuso con lama estensibile di metallo di cm. 8.
Nello stesso tempo, l’altra pattuglia recuperava sul ciglio della strada i due involucri di cellophane, uno di colore bianco e l’altro di colore giallo, termosaldati e contenenti sostanza stupefacente solida in scaglie, del tipo eroina, del peso rispettivamente di gr. 11 e 25 ca., che corrispondevano perfettamente a quelle parti mancanti nelle buste di plastica di cui sopra. Sostanza stupefacente che una volta tagliata ed immessa sul mercato avrebbe prodotto oltre 100 dosi e procurato proventi illeciti superiori ai 3mila euro.
I due giovani venivano condotti in Questura ed identificati per B.K. di anni 18, cittadino tunisino, in Italia senza fissa dimora e K.Y. di anni 22, cittadino tunisino, domiciliato a Padova, entrambi nullafacenti, irregolari sul T.N. e gravati da precedenti di polizia in materia di stupefacenti.
Nel frattempo veniva allertata ed interessata la Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Padova, per effettuare una perquisizione presso il domicilio dichiarato di K.Y.. La perquisizione stessa non poteva essere effettuata, in quanto l’approfondimento investigativo presso l’indirizzo fornito, non dava riscontri certi in merito all’abituale dimora dello straniero.
Al termine delle attività di rito gli agenti hanno tratto in arresto i due giovani nella flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente (art. 73 DPR 309/90) ed hanno proceduto, altresì, al sequestro della droga, della somma di denaro provento dell’attività di spaccio e del coltello.
L’autista dell’autovettura K.Y. è stato, inoltre, tratto in arresto anche per la violazione di cui all’art. 13 c. 13 D.Lgs 286/98 (T.U. sull’immigrazione), perché espulso e rientrato nel territorio dello Stato senza le previste autorizzazioni. Quest’ultimo è stato inoltre denunciato in stato di libertà ex art. 4 Legge 110/1975 per porto di armi o oggetti atti ad offendere.
Gli arrestati sono stati condotti presso la locale Casa Circondariale a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.