Il Questore della Provincia di Pordenone dr. Marco Odorisio ha disposto la sospensione per sessanta giorni dell’attività dell’esercizio alimentare di commercio al dettaglio , sito in questo centro cittadino – viale Fratelli Bandiera 2/C, ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S. (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza).
Il provvedimento, che si inserisce nella prosecuzione dell’attività di prevenzione e sicurezza della Questura di Pordenone sul territorio cittadino, segue gli analoghi provvedimenti di sospensione dell’attività eseguiti lo scorso 10, 16, 25 maggio, 29 giugno, 11 luglio e 7 novembre nei confronti degli esercizi pubblici “Rayan Pizza e Kebab”, “QUEEN’S BAR”, “Bar Commercio”, Bar “Tiffany”, e “Cicheteria al 1843”
Nella mattinata odierna, personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, unitamente ad equipaggi della “Squadra Volante” ha dato esecuzione al suindicato provvedimento amministrativo, in quanto presso il suindicato esercizio commerciale nella serata di giovedì 22 novembre si era verificata una violenta lite, al seguito della quale il titolare dell’esercizio alimentare “macelleria”, era stato tratto in arresto da personale della Questura di Pordenone per il reato di tentato omicidio, in quanto con un coltello aveva ferito una persona.
Tenuto conto dell’attività di accertamento espletata dalla quale emerge un quadro complessivo preoccupante dal punto di vista della sicurezza e dell’ordine pubblico, conseguenza del particolare allarme sociale che l’episodio ha provocato. Il verificarsi di fatti antigiuridici con particolare riferimento alle liti violente, originano infatti una percepita ed oggettiva pericolosità sociale, acclarata altresì dall’ubicazione del negozio, che si trova a pochi metri da Piazza Risorgimento, uno dei principali punti d’incontro della città di Pordenone dove si concentrano spesso iniziative economiche, culturali e sociali e dove quindi vi è un’alta concentrazione antropica di persone che per vario titolo vi convergono.
Sussistendo quindi i presupposti normativi previsti dall’art. 100 del T.U.L.P.S. e riscontrata una oggettiva situazione di pericolosità per la sicurezza pubblica, per la sicurezza delle persone e per la salute pubblica è stato disposto e applicato in via di urgenza il provvedimento di sospensione per sessanta giorni dell’attività del pubblico esercizio.
Nella odierna mattinata il provvedimento è stato notificato in carcere al 37enne cittadino del Bangladesh titolare della “licenza” a cura di personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Pordenone.
Nel contempo, sempre in data di oggi 26 novembre, il Questore ha formalizzato e inviato una comunicazione al Comune di Pordenone, proponendo l’adozione del provvedimento di decadenza della titolarità della licenza nei confronti del titolare della macelleria sussistendo la carenza dei requisiti oggettivi, soggettivi e morali per l’esercizio della stessa.
Ancora, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Pordenone ha avviato l’istruttoria per l’attivazione delle procedure di revoca del permesso di soggiorno a carico del pubblico esercente.
Analoghi accertamenti sono al vaglio, sempre dell’Ufficio Immigrazione, per meglio delineare profili e contesti relativi anche alla posizione del 24enne cittadino pakistano, anch’esso coinvolto nel grave fatto di sangue.