Sono proseguite anche nel corso di questo fine settimana le attività di prevenzione e contrasto allo spaccio ed alla assunzione di sostanze stupefacenti attuate a mezzo di operatori dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volante della Questura di Pordenone.
Nella serata di ieri domenica 5 novembre, un equipaggio della “Volante” transitando in Pordenone, via Molinari, procedeva al controllo di una autovettura VolksWagen – Golf, con a bordo due giovani, i quali venivano trovati in possesso di cinque bustine di cellophane contenenti 3 dosi di cocaina ed 2 di marijuana.
Nell’immediatezza, venivano quindi sviluppati i primi riscontri investigativi, che consentivano di eseguire una perquisizione domiciliare ai sensi dell’art. 103, 3 comma del D.P.R. 309/90 T.U – Stupefacenti, nell’abitazione sita in provincia di Pordenone dei due giovani, coabitanti, nel corso della quale venivano rinvenuti e sequestrati grammi 60,03 di cocaina, grammi 1,74 di marijuana, la somma di € 290 euro verosimilmente provento dell’attività di spaccio.
In particolare l’abitazione risultava essere un vero e proprio laboratorio per il taglio della cocaina ed il successivo confezionamento per le singole dosi da spacciare al dettaglio, infatti, oltre alla cocaina si rinvenivano e sequestravano una confezione di mannitolo, sostanza utilizzata per il taglio della cocaina, 4 bilancini digitali, un frullatore con all’interno tracce di sostanza del tipo cocaina, una apparecchiatura per il confezionamento sottovuoto delle dosi di droga, taglierini, cucchiai e misurini con tracce di cocaina, un pressino in metallo per sminuzzare la cocaina ancora in sasso. Numerose cannucce per l’assunzione della sostanza, buste in cellophane con chiusura ermetica.
Nel prosieguo della perquisizione domiciliare si rinvenivano, altresì, dei ritagli in cellophane tondeggianti per la predisposizione di dosi di droga, così come nella cantina dell’abitazione veniva rinvenuto un kit necessario per la coltivazione della marijuana “indoor”, costituito da un trasformatore, lampada a raggi “HPF”, vasi, concime e pareti riflettenti.
Dall’attività di polizia in argomento, oltre al laboratorio “sopradescritto” è stato accertato come il 26enne tratto in arresto fosse iscritto a più gruppi di applicazioni di messaggistica aventi il fine di avvisare in “realtime” sulla presenza di posti di controllo delle Forze di Polizia in strada, onde evitare i controlli, così da favorire e rendere più sicuri i spostamenti con gli stupefacenti.
Al termine delle incombenze di rito, P.S. 26enne, domiciliato in provincia di Pordenone è stato tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente (art. 73 D.P.R. 309/90 T.U. – Stupefacenti) e come disposto dal P.M. di turno, sottoposto alla misura precautelare degli arresti domiciliari.
Per quanto riguarda M.M. 25enne residente in provincia di Pordenone, lo stesso è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone, nonché segnalato alla Prefettura, quale assuntore di sostanza stupefacente ex art. 75 D.R.P. 309/90 T.U. – Stupefacenti.
L’attività di polizia appena conclusa evidenzia la costante attenzione dei dispositivi di controllo del territorio attuati dal Questore della Provincia di Pordenone dr. Marco Odorisio finalizzati a monitorare ed infrenare il fenomeno dello spaccio e del consumo di droghe soprattutto tra i giovani evidenziato dall’ operazione in argomento.