Polizia di Stato: sfruttamento della prostituzione

Nella mattinata odierna la Polizia di Stato di Pordenone  ha eseguito due provvedimenti restrittivi, emessi dal G.I.P. Dr.ssa BOLZONI, nei confronti di due italiani – padre e figlio – per il reato di sfruttamento della prostituzione ai danni di numerose ragazze straniere e italiane.

Nel corso delle indagini, coordinate dal P.M. Dr. VALLERIN, è stato appurato che all’interno di un locale notturno ubicato in questo capoluogo, almeno dall’estate del 2013, giovani donne venivano fatte prostituire. I clienti, in prevalenza italiani residenti a Pordenone e nei comuni limitrofi, pagavano una somma variabile a seconda del tipo di prestazione sessuale richiesta e del metodi di pagamento (in contanti o con carta di credito), secondo un preciso tariffario stabilito dai gestori del locale.

Nel corso dell'operazione, su input investigativo dalla Squadra Mobile, la Polizia Locale di Pordenone ha comminato sanzioni amministrative per violazioni alle norme urbanistiche e La Direzione Territoriale del Lavoro, attraverso il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, ha accertato che le giovani prostitute, formalmente socie del Locale erano in realtà lavoratrici subordinate in nero e ha irrogato sanzioni amministrative di notevole importo.
I particolari dell'attività sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa effettuata nella mattinata odierna.