Pordenone Fiere, viale Treviso 1: UniformExpo "mostra mercato di collezionismo militare". Stand della Polizia di Stato
La Polizia di Stato sarà presente con uno stand alla manifestazione UniformExpo in programma il 30 aprile ed il 1° maggio 2016 presso
l'Ente Fiera di Pordenone con l'esposizione di divise e materiale storico curata dell'Ispettore Capo MENNA Luigi in servizio presso la Questura di
Pordenone ed accedere al punto informativo dell'Associazione Nazionale della Polizia di Stato.
Presso lo stand, inoltre, sarà allestita una mostra con fotografie, materiali e documenti relativi all'attività della Polizia di
Stato nel terremoto del Friuli del 1976 per la cui attività il 20 giugno 1977 venne conferita la Medaglia d'oro al valor civile alla
bandiera della Polizia di Stato.
La Polizia nel Terremoto del Friuli del 1976.
Alle 21,06 del 6 maggio 1976 un terremoto di 6,4 gradi Richter (pari all'IX-X grado della scala Mercalli) della durata di circa 1 minuto sconvolse
le province di Udine e Pordenone. La zona più colpita fu quella a nord di Udine con epicentro inizialmente indicato nella zona del Monte San
Simeone nei pressi di Venzone (studi successivi indicano località Lessi tra i comuni di Gemona e Artegna).
Vi furono 965morti (più 24 nelle scosse tra l'11 e il 15 settembre), 3 mila feriti e circa 100 mila senza tetto. Interi paesi come Gemona,
Trasaghis, Bordano, Osoppo, Venzone, Artegna, Forgaria e Buia furono quasi completamente rasi al suolo. La scossa fu avvertita in un'area
vastissima, estesa a tutta l'Italia centro-settentrionale, producendo danni anche in Austria meridionale e in Slovenia.
L'8 maggio, a due giorni dal sisma, il Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia stanziò 10 miliardi di lire per l'assistenza e la
ricostruzione. Il governo affidò a Giuseppe Zamberletti l'incarico di Commissario straordinario dei soccorsi e della gestione dei fondi.
Un'attenta ed efficiente gestione delle risorse portò nell'arco di circa dieci anni alla ricostruzione d'interi paesi. Ancora oggi il modo
in cui venne gestito il dramma post-terremoto, viene ricordato come un alto esempio di efficienza e serietà.
La prima emergenza fu caratterizzata da grandissime difficoltà di comunicazione a causa del collasso della rete telefonica e
all'interruzione delle linee elettriche. I principali sistemi di trasmissione finirono fuori servizio; gli unici, in parte funzionanti, rimasero le
radio dei Vigili del Fuoco, della Polizia Stradale e della Croce Rossa. Le prime informazioni si dovettero soprattutto ai radioamatori e ai CB.
Fra le prime unità organizzate intervenute nella zona del sisma (Vigili del Fuoco - Esercito - Carabinieri) vi furono i reparti della Polizia di Stato delle Scuole di Trieste e Vicenza e del II Raggruppamento Celere di Padova. Furono impegnati nell'opera di soccorso anche le Scuole di Polizia di Alessandra, Bolzano e Moena, i Raggruppamenti Celeri di Milano e Roma, i Reparti Mobili di Genova, Bologna, Firenze e Torino. Costante fu anche l'impiego degli uomini della Polizia Stradale di Udine, Pordenone, Padova e Trieste.