Questura di Pordenone

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Venerdi 21 giugno 2013: inaugurazione delle sedi della Questura e Stradale

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Cerimonia di inaugurazione delle nuove sedi della Questura e della Sezione della Polizia Stradale

Venerdì 21 giugno 2013, dalle ore 10.30, si svolgerà la cerimonia di inaugurazione delle nuove sedi della Questura (via Fontane, 1) ed a seguire della Sezione della Polizia Stradale (via Jacopo Linussio 18), alla presenza del Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Vicario Prefetto Alessandro Marangoni.

Nella circostanza il piazzale antistante la Questura sarà intitolato a Giovanni Palatucci, ultimo Questore di Fiume, morto a Dachau nel 1945, medaglia d'oro al merito civile, con la conseguente variazione della denominazione dell'indirizzo della Questura in: Piazzale Giovanni Palatucci, 1 33170 Pordenone


CENNI STORICI: QUESTURA E SEZIONE POLIZIA STRADALE DI PORDENONE

L'edificio della Questura, di proprietà del Demanio dello Stato, occupa una superficie di 16.500 metri quadrati.

Antecedentemente al 1968 era presente in città un Commissariato di Pubblica Sicurezza, ubicato in una villetta all'interno del perimetro dell'Ospedale dei Battuti in via Molini, nel cuore medievale dell'antico borgo.

La Questura di Pordenone, istituita il 1° aprile 1968, in questi 45 anni è stata ospitata in tre sedi:

dal 1968 al 2004, al primo piano di un palazzo privato in piazza Duca d'Aosta;

dal 2004 al 2011, grazie all'ospitalità dell'Amministrazione Comunale, nel palazzo di piazza del Popolo, già sede per diversi anni del Comando della Brigata Corazzata Ariete;

dal 2011 ha trovato la sua definitiva collocazione in questa sede di via Fontane, accanto all'edificio storico denominato "ex birreria", che nelle intenzioni dell'Amministrazione avrebbe dovuto far parte integrante della "cittadella della sicurezza", comprendente, oltre la Questura e la sede della Polizia Stradale, anche la Prefettura e il Genio Civile.

La realizzazione della nuova sede ha consentito di migliorare i servizi offerti dalla Questura a tutti i cittadini, assicurando di svolgere al meglio le funzioni demandate all'Autorità di Pubblica Sicurezza su tutto il territorio della Provincia.

La Polizia Stradale, attestata durante e subito dopo l'ultima guerra a Sacile, ha la sua prima sede a Pordenone nel 1957, in via Selvatico. Nel 1961 ha trovato una nuova sede in via Madonna Pellegrina, che per molti anni ha anche ospitato il "Comando Gruppo del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza" e, dopo la smilitarizzazione, l'Ufficio personale della Questura. Il 15 ottobre 1988 la caserma è stata intitolata agli agenti Edy Bertolini e Giuliano Santo, in servizio all'Ufficio Volanti della Questura, caduti nell'adempimento del dovere il 12 ottobre 1987. Nel febbraio 2012 la caserma è stata definitivamente dismessa a seguito del trasferimento degli uffici presso la nuova sede di via Linussio, dove attualmente sono ubicati anche gli uffici dell'Ufficio Tecnico Logistico Provinciale. Si tratta di un edificio ampio e funzionale con uno sviluppo di 1.800 metri quadrati.


GIOVANNI PALATUCCI

Giovanni Palatucci nasce a Montella (AV) nel 1909. Laureatosi in Giurisprudenza a Torino, nel 1936 vince il concorso per funzionari della pubblica Sicurezza e, dopo un anno di servizio alla Questura di genova, viene assegnato nel 1937 alla Questura di Fiume, dove assume l'incarico di dirigente l'ufficio stranieri.

Animato da una profonda fede cattolica, rifiuta di collaborare all'applicazione delle leggi antirazziali, salvando, a costo della propria vita, più di 5000 ebrei dalla persecuzione antisemita.

In ragione della sua intensa attività di contrasto alla persecuzione nazista, rimasto solo, pur giovanissimo, a guidare la Questura di Fiume, il 13 settembre 1944 viene arrestato dalla gestapo ed internato nel carcere "Cotroneo" di Trieste con l'accusa di cospirazione ed intelligenza con nemico. Condannato a morte, il 22 ottobre, a seguito della commutazione della condanna nella deportazione, viene internato nel campo di sterminio di Dachau, dove, il 10 febbraio 1945, a poche settimane dalla liberazione, muore, a causa degli stenti e delle sevizie subite.

Giovanni Palatucci rappresenta quell'Italia che non ha voluto essere complice dell'olocausto e un modello esemplare di sacrificio e altruismo, di spirito di solidarietà e partecipazione, che sono alla base del 'mestiere' di poliziotto.

Nel 1990 riceve dallo Yad Vashem, il Memoriale ufficiale di Israele delle vittime ebree dell'Olocausto, il massimo onore ebraico, venendo riconosciuto "Giusto tra le Nazioni". Da allora sul viale dei Giusti in Yad Vashem una lapide ricorda anche il suo nome.

Nel 1995, nel 50° anno dalla sua morte, viene insignito dal Presidente della Repubblica la medaglia d'oro al merito civile alla memoria, con la seguente motivazione:

Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l'arresto e la deportazione. Fedele all'impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l'occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all'arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, dove sacrificava la giovane vita.»

Nel 2004 si è concluso ufficialmente presso il Tribunale Diocesano il processo di I° grado per la beatificazione di Giovanni Palatucci, proclamato "Servo di Dio".


20/06/2013

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