13 arresti, un 1 kg di eroina e 60.000 euro sequestrati
Nella mattinata di giovedì 15 ottobre 2015, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a sei misure cautelari emesse dal GIP di Pistoia, su richiesta del Sostituto Procuratore dott. Claudio Curreli, a carico di altrettanti cittadini nigeriani e centroafricani ritenuti gravemente indiziati di spaccio di sostanze stupefacenti di tipo eroina nella zona di Montecatini Terme.
Gli arresti odierni rappresentano l'esito del secondo filone investigativo dell'operazione "Underpass" condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Pistoia, iniziata a gennaio di quest'anno, che si conclude, quindi, con un bilancio di 13 arresti complessivi ed il sequestro di oltre 1 kg di eroina nonché di 62.225 euro in contanti.
Infatti, la prima fase dell'operazione, che vedeva interessata la città di Pistoia, si concluse nel mese di aprile u.s., con il fermo di indiziato di delitto e l'arresto in flagranza di reato di altri 7 soggetti, sempre di etnia centroafricana. A seguire, il 3 luglio u.s., fu tratta in arresto in flagranza di reato una donna nigeriana, abitante a Montecatini Terme, poiché nella sua abitazione furono rinvenuti 1 KG DI EROINA confezionata in 70 involucri di forma ovale formati da numerosi strati di cellophane trasparente e un involucro in cellophane di colore azzurro termosaldato nonché la somma di EURO 62.225.
Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Pistoia che, fin dai primi giorni dell'anno 2015, apprendeva che alcuni cittadini di origine africana, avevano intrapreso una fiorente attività spaccio di eroina nelle città di Pistoia e Montecatini Terme.
A seguito di ciò, venivano predisposti mirati servizi nelle zone segnalate (sottopasso ferroviario sito tra queste vie Calamandrei e via Gorizia, parcheggio ex mercato ortofrutticolo, viale Pacinotti, piazzale a fianco ristorante Valdo, via Pertini accesso Penny Market, via dei Buti per Pistoia; le due stazioni ferroviarie, la rotonda nei pressi del palazzetto dello sport e via Marruota per Montecatini Terme).
L'attività investigativa posta in essere permetteva di effettuare vari sequestri di eroina a carico di soggetti tossicodipendenti. Alcune cessioni venivano anche videoriprese per cristallizzare il modus operandi degli spacciatori. Questi portavano l'eroina in bocca, già confezionata in dosi sotto forma di palline termosaldate. Poi la cedevano agli acquirenti, imponendo anche a loro di occultarla immediatamente nella bocca.
Le informazioni fornite dagli acquirenti in occasione dei sequestri operati consentivano di individuare una serie di utenze telefoniche in uso ai soggetti indagati ed utilizzate per l'attività di spaccio. Tali utenze, al fine della prosecuzione delle indagini, venivano man mano sottoposte ad intercettazione.
L'ascolto dei telefoni intercettati, riscontrato dalle risultanze dei servizi di appostamento, pedinamento e osservazione, nonché dai sequestri effettuati e dalle sommarie informazioni acquisite dai consumatori quali persone informate sui fatti, permettevano di delineare un quadro gravemente indiziante a carico dei soggetti indagati.
L'azione di spaccio veniva effettuata con sistematicità e continuità giornaliera, attraverso una vera e propria forma di occupazione e controllo del territorio e la quantità delle sostanze stupefacenti cedute risultante dall'enorme mole di cessioni accertate (più di un migliaio) e dal numero di tossicodipendenti coinvolti, portava ad escludere la possibilità di configurare l'ipotesi di lieve entità. Anche l'ingente quantità droga e di denaro sequestrato nel corso dell'operazione rappresentano l'ulteriore dimostrazione dell'esistenza di un mercato fiorente.
Inoltre, a riprova della pericolosità complessiva del contesto emerso, risultava anche ravvisabile l'aggravante, per alcuni degli indagati, delle cessioni effettuate in prossimità di scuole e, per alcuni di essi, quella della consegna a persona di età minore.