LA POLIZIA STRADALE DENUNCIA UN CINESE ED UN PAKISTANO
E' accaduto presso la Motorizzazione di Pistoia durante gli ultimi esami di teoria per il conseguimento della patente di guida, dove nell'aula, oltre ai numerosi candidati, si trovavano in appostamento alcuni poliziotti della Polizia Stradale, per contrastare il fenomeno sempre più diffuso che vede l'utilizzo di apparecchiature elettroniche per conseguire la tanto amata abilitazione alla guida.
Nei guai sono finiti un cittadino cinese di 35 anni, ed un pakistano di 40, entrambi residenti a Prato, ma in "trasferta" a Pistoia.
Ma veniamo ai fatti di ieri.
Per i cittadini extracomunitari, che possono aver difficoltà nella lettura delle domande, la Motorizzazione fornisce un paio di cuffie, da utilizzare per farsi leggere il testo contenuto nei quiz dell'esame. Sfruttando questo dispositivo il cinese, credendo di non essere visto, dopo aver inserito l'auricolare all'interno delle cuffie ed essersi messo in contatto con il complice, aveva iniziato a compilare correttamente il test.
Non sapeva però che tutto era registrato e che i poliziotti presenti insieme al funzionario della Motorizzazione si erano subito insospettiti dai suoi comportamenti e dal continuo toccarsi la testa. Una volta arrivato alla fine della prova, prima che questi potesse nascondere nuovamente l'apparecchiatura, gli agenti sono intervenuti facendogli spostare le cuffie e trovando un piccolissimo auricolare posizionato all'interno dell'orecchio e quasi invisibile a prima vista. Soltanto la successiva perquisizione ha dato poi modo di rinvenire il cellulare con il quale l'auricolare era connesso, nascosto proprio nelle parti intime del candidato.
Nel frattempo un altro equipaggio della Polizia Stradale fermava il cittadino pakistano, complice del cittadino cinese, che in contatto con una terza persona, il "suggeritore", lo aggiornava sullo stato dell'esame.
Entrambe le persone sono state denunciate per truffa ai danni dello Stato e concorso, mentre sono in corso indagini al fine di identificare il terzo individuo che suggeriva le risposte.
Il servizio di ieri, messo in atto con la collaborazione dei funzionari della Motorizzazione, nasceva proprio con la volontà di reprimere questa tipologia di reato, perché proprio di reato si tratta, che vede tra gli attori principali soprattutto cittadini extracomunitari, molti dei quali arrivati in Italia privi di patente o con patente non convertibile, devono sostenere la prova d'esame, cosa non semplice, soprattutto per chi non conosce bene la lingua.
Così, tra gli immigrati si è sviluppato un vero e proprio business. C'è chi si specializza nel superamento dei test all'esame teorico e, facendosi pagare migliaia di euro per la consulenza, con un semplice cellulare e un auricolare, si mette in contatto con l'esaminando. Questo, o inviando una foto dei quiz via mail, o sussurrando al telefono, comunica all'aiutante il testo dei quiz, ricevendo quindi la risposta.