Questura di Pistoia

ARRESTATI A MONTECATINI TERME DUE CITTADINI ALBANESI

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Avevano raggirato due giovani ragazze connazionali con la promessa di una vita migliore

La Polizia di Stato ha tratto in arresto due cittadini albanesi, B. R. di anni 51 e L. A. di anni 26, ritenuti responsabili di agevolazione e sfruttamento della prostituzione ai danni di due loro giovani connazionali costrette a prostituirsi in strada nei comuni di Montecatini Terme e Pieve a Nievole.

Gli arresti sono maturati nell'ambito di un' articolata attività investigativa, finalizzata al contrasto della prostituzione su strada, posta in essere dalla speciale Sezione della Squadra Mobile della Questura di Pistoia, costituita già da qualche anno dal suo dirigente dott. Antonio Fusco, su specifica direttiva del Questore di Pistoia Maurizio Manzo, con lo scopo di intensificare i servizi investigativi della Polizia di Stato nella Valdinievole.

I due albanesi sono stati notati più volte accompagnare ed andare a riprendere le due ragazze sulla strada e controllarle a distanza.

Il primo ad essere arrestato è stato B. R., bloccato in flagranza di reato dopo l'ennesimo accompagnamento della giovane donna in una zona nei pressi dell'ingresso dell'autostrada di Montecatini terme. Questi, dopo un accurato controllo effettuato attraverso la comparazione della impronte nel sistema AFIS, è risultato anche essere ricercato con diverse generalità poiché si era sottratto alla cattura in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dall'Autorità Giudiziaria di Bergamo poiché gravemente indiziato di essere l'autore di alcune rapine a mano armata in quella provincia.

Dopo l'arresto si accertava che la ragazza da lui sfruttata, di solo 19 anni, era giunta in Italia da qualche mese e non sapeva ancora parlare in italiano. Ella, che quando si trovava in Albania era certa di essere la fidanzata dell'uomo, ha riferito di essere stata convita da questi a seguirla in Italia con la promessa di un lavoro onesto ed una nuova vita insieme a lui. Appena giunti in Italia, invece, lei e l'altra sua connazionale, sono state subito avviate alla prostituzione su strada, dopo che i due le avevano fornito abiti succinti e profilattici. La giovane veniva costretta a prostituirsi anche nei periodi di indisposizione e doveva comunicare con un squillo al cellulare del suo sfruttatore l'inizio e la fine del rapporto a pagamento. Alcune volte era stata anche picchiata perché il suo sfruttatore, che poteva così controllare i suoi tempi, riteneva che si tratteneva troppo a lungo con i clienti a discapito degli incassi. Incassi che ritirava alla ragazza anche più volte nella stessa sera.

Dopo l'arresto del B. R.. il suo connazionale L. A. si rendeva irreperibile ma veniva rintracciato dopo qualche giorno di ricerche ed allo stesso veniva notificato il decreto di fermo, emesso nel frattempo a suo carico dal PM titolare delle indagini Sostituto Procuratore dott. Giuseppe Grieco.

In considerazione delle gravi e determinanti dichiarazioni rese dalla ragazza, nel frattempo trasferita in luogo protetto, è stata attivata in suo favore la procedura per il rilascio del permesso di soggiorno ex art. 18 D. Lgs. 286/1998 e la presa in carico da parte dell'apposita struttura di sostegno esistente nell'ambito del Ministero per le Pari Opportunità.


19/12/2011

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