Questura di Pistoia

ARRESTATO IL PIROAMANE DI PISTOIA

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E’ ritenuto responsabile di decine di incendi e danneggiamenti per oltre 5 milioni di euro di danni.

Nelle prime ore del mattino di oggi 22 ottobre la Squadra Mobile della Questura di Pistoia, dopo una lunghissima e complessa attività investigativa, ha tratto in arresto il piromane che nel dicembre 2005 appiccò le fiamme all'Agraria CHECCHI causando la quasi completa distruzione di quell'azienda e circa cinque milioni di euro di danni; la persona arrestata è un imprenditore nel settore del vivaismo, pistoiese di 35 anni, ed è anche l'autore degli incendi ai vivai che per anni hanno funestato la zona di Ramini.

Allo stesso è stato contestato anche il reato di porta abusivo di arma da fuoco, una pistola, da lui legalmente detenuta presso la propria abitazione, che portava con se durante i raid incendiari.

Con lui è stato denunciato a piede libero un altro pistoiese di 31 anni, anche lui imprenditore del settore, il quale che per un certo periodo di tempo ha commesso alcuni dei fatti insieme all'arrestato.

Nella notte del 10 dicembre 2005 presso l'Agraria CHECCHI di via Bonellina, azienda leader in Europa nel settore delle forniture per l'agricoltura e il vivaismo, si sviluppò un violentissimo incendio in cui andarono distrutte le strutture dell'azienda nonché il numeroso materiale presente al suo interno, tra cui anche ingenti quantitativi di prodotti chimici che fecero temere conseguenze per la salute pubblica. Le cause apparvero fin da subito dolose e le indagini furono condotte dalla Squadra Mobile.

Parallelamente quello stesso dicembre 2005 e il luglio 2006 in località di Ramini e nelle zone circostanti si verificò una serie di incendi dolosi che andò a colpire piccole aziende vivaistiche dislocate sul quel territorio e cassonetti dell'immondizia presenti lungo le strade asfaltate dello stesso contesto territoriale. Il numero degli episodi fu talmente considerevole e cadenzato nel tempo che assunse in breve gli aspetti di un vero e proprio fenomeno destando fortissimo allarme sociale ampiamente rappresentato dagli organi di stampa anche in considerazione del fatto che il vivaismo rappresenta la principale attività imprenditoriale di quel territorio.

Le modalità delle azioni presentarono sempre le medesime caratteristiche tanto da far ritenere che la mano incendiaria fosse sempre la stessa.

Le indagini della Squadra Mobile non si sono mai fermate ed era stato istituito un piccolo nucleo di personale che nel corso degli anni ha tenuto sotto costante monitoraggio il fenomeno raccogliendo una mole di materiale investigativo che si è rivelato preziosissimo allorquando nello scorso mese di giugno il fenomeno si è ripresentato con altri due incendi appiccati ad altre due aziende vivaistiche situate nel cuore di Ramini e che già negli anni precedenti erano state colpite da analoghi fatti.

Le investigazioni immediatamente attivate hanno consentito di reperire importanti elementi che, confrontati con l'insieme del materiale raccolto nel corso degli anni, hanno permesso di concentrare i sospetti su un giovane imprenditore vivaistico anche lui residente in quella zona.

Le indagini hanno quindi avuto una forte accelerazione ed, attraverso una complessa attività investigativa supportata anche da sofisticate attività tecniche ma soprattutto da decine di testimonianze, hanno permesso di raccogliere a carico dell'arrestato inconfutabili elementi di responsabilità che sono stati debitamente rappresentati al Sostituto Procuratore della Repubblica dottor Claudio CURRELI, titolare delle indagini.

Sono state ricostruite vere e proprie scorribande notturne per le vie della città e delle zone dell'immediata periferia nel corso delle quali venivano danneggiate decine di autovetture, appiccate le fiamme a cassonetti della spazzatura e ai vivai situati nella zona di ramini.

Le investigazioni hanno consentito di delineare anche la personalità del responsabile di questi gesti e le motivazioni che lo spingevano a compierli. Si è evidenziata così una forte connotazione ideologica improntata all'apologia del nazismo ed ai miti della razza, sconfinata anche nell'esaltazione della figura dell'autore della strage di Oslo e Utoya in Norvegia, accompagnata da una passione per le armi e per gli esplosivi e dal culto della palestra e della perfezione fisica. Anche se poi gli incendi dei vivai erano dettati soprattutto da motivi di rabbia ed invidia per il successo delle imprese concorrenti.

Dopo il vaglio del quadro probatorio il G.I.P. del Tribunale di Pistoia, dottor Alessandro BUZZEGOLI, ha emesso Ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell'indagato il quale dovrà rispondere, oltre che dell'incendio all'Agraria CHECCHI, anche di altri 10 episodi incendiari commessi ai danni di aziende vivaistiche e imprese commerciali e di numerosi danneggiamenti di autovetture.

Sono ancora in corso indagini tese a verificare il coinvolgimento degli indagati in altri fatti analoghi.

Dopo le incombenze di rito l'arrestato è stato associato presso la Casa circondariale di Pistoia.


22/10/2011

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