Questura di Pistoia

Botellòn a Pistoia:evitato il "colpo di grazia"

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Polizia mobilitata per impedire una manifestazione non autorizzata.

Nella decorsa notte la Polizia di Stato, con la collaborazione del personale dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale è stata impegnata per impedire che centinaia di giovani provenienti da tutta la Toscana organizzassero un "botellòn" a Pistoia nella centralissima via Roma.

Dal titolo "Botellon atto III: Il colpo di grazia" centinaia di giovani attraverso internet si erano dati appuntamento alle 22.30 di ieri sera nella centralissima via Roma, davanti alle poste centrali, per ballare, gozzovigliare e fare TRAMBUSTO. Nella e-mail di invito erano anche riportate le principali regole di partecipazione, già note per chi avesse partecipato ai due precedenti eventi, partiti in sordina, e ripetuti per tutti i nuovi affiliati.

· Portare più alcol possibile, raccomandando l'uso di boccioni di plastica;

· Portare djambè o qualsiasi strumento a percussione;

· Invitare attraverso facebook tanta, tanta, tanta gente per portare un pò di sano delirio a Pistoia.

Il servizio predisposto ha avuto la finalità di:

  • impedire la realizzazione di una manifestazione non autorizzata in violazione del dettato di cui all'art. 18 T.U.L.P.S. nonché tutta una serie di reati, quali, ad esempio, disturbo della quiete pubblica, ubriachezza molesta, atti osceni … che solitamente accompagnano tali iniziative;
  • evitare che centinaia di giovani (oltre 300 avevano già assicurato la loro presenza, circa 2500 ancora indecisi, 800 avevano declinato l'invito) si riunissero in una zona centrale, di notte, con gravi ripercussione sulla tranquillità sociale dei residenti.

Nel corso della serata sono stati identificati centinaia di giovani, la maggior parte dei quali del tutto ignari delle gravi conseguenze penali che tale iniziativa avrebbe comportato nei loro confronti.

Nell'occasione, si è cercato, altresì, di sensibilizzare, tutti i presenti, circa 600 con età media di 20-25 anni, al rispetto del principio della legalità e delle regole di una civile e pacifica convivenza che sono alla base di una vera società civile.

Sono in corso tutti gli accertamenti del caso, anche in base alle risultanze acquisite, al fine di verificare ed eventualmente denunciare alla competente A.G. tutte le fattispecie penalmente rilevanti che dovessero emergere.


24/07/2010

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