Nel pomeriggio di sabato veniva rintracciato e denunciato all’Autorità Giudiziaria un cittadino tunisino 28enne, già noto agli operatori della volante della Questura intervenuta, perché ritenuto responsabile del reato di furto aggravato presso il negozio di abbigliamento “Kaos” sito in questo Corso Italia. Nello specifico, una commessa aveva focalizzato l’attenzione su un maghrebino che, con fare sospetto, aveva preso due pantaloncini corti di marca ed era entrato in camerino, uscendone poco dopo con uno solo, che aveva lasciato su di uno scaffale. La commessa, sospettando un taccheggio, gli aveva chiesto dove fosse l’altro paio, ed il tunisino per tutta risposta era fuggito in direzione borgo Stretto. La ragazza aveva allertato il 112, e la Sala operativa della Questura aveva subitaneamente inviato una volante che, intuendo dove potesse essere andato il fuggitivo, lo aveva rintracciato e bloccato in via Pascoli, all’altezza del supermercato. Il tunisino è stato portato in Questura e, dopo il rituale fotosegnalamento, denunciato per furto aggravato in esercizio commerciale, mentre il pantaloncino sottratto ancorchè privato del dispositivo antitaccheggio è stato restituito alla direzione del negozio.
Alle h 18.15 un dipendente di un ristorante di via Delle Belle Torri allertava il 112, informandoci del fatto che un uomo stava armeggiando su alcune biciclette e ciclomotori parcheggiati vicino al ristorante. Inviate le volanti il soggetto veniva bloccato e riconosciuto nel cittadino tunisino28enne dell’intervento di circa 3 ore prima al negozio Kaos di corso Italia.Sul posto si apprendeva che il medesimo aveva tentato di sottrarre una bicicletta ad un minore, tentato di rubare alcune biciclette ivi parcheggiate e tentato di rubare all’interno di un motociclo danneggiandolo. A seguito degli accertamenti il medesimo veniva tratto in arresto per tentato furto aggravato e trattenuto su disposizione del PM di turno c/o la Procura della Repubblica presso le celle di sicurezza della Questura; stamani alle 11.30 c’ è stata la convalida dell’arresto e, a seguito dei termini a difesa, il tunisino è stato scarcerato con sottoposizione alla misura cautelare del divieto di dimora in Pisa. Vista l’indole predatoria e lo stato di clandestinità, il tunisino però non è stato liberato: è stato chiesto al Dipartimento della Pubblica Sicurezza, da parte della Questura, un posto ad un Centro di Permanenza e Rimpatrio, previo nulla osta del Tribunale. Il posto, visti i precedenti vantati dal tunisino, è stato assegnato al CPR di Milano, pertanto oggi pomeriggio una pattuglia della Questura lo sta accompagnando nel capoluogo lombardo, da dove nei prossimi giorni sarà imbarcato su un charter per Tunisi, con biglietto di sola andata.