Il giorno 20 Agosto 2018, nell’ambito delle ricerche internazionali condotte da personale della 1^ Sezione Criminalità Organizzata e Straniera della Squadra Mobile, è stata tratta in arresto una latitante nigeriana classe 1981, destinataria di M.A.E. (Mandato di Arresto Europeo) per l’espiazione della pena di anni undici e mesi tre e giorni tre di reclusione in virtù del dispositivo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura bolognese per i gravi reati di riduzione e mantenimento in schiavitù, tratta di persone, sfruttamento della prostituzione e lesioni personali commessi in questo capoluogo ed emersi dalle indagini di polizia effettuate da quest’Ufficio, volte al costante monitoraggio e contrasto del fenomeno del favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, mai interrotte.
La ricercata, dopo quattro anni di latitanza, è stata rintracciata a Liegi, città francofona del Belgio, capoluogo dell'omonima provincia nella Regione vallone, con l’ausilio del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno grazie a tecniche investigative di Open Source INTelligence, che hanno permesso di cristallizzare informazioni a lei collegabili mediante raccolta e consultazione di fonti di pubblico accesso riferite a terze altre persone. I dati così ottenuti, interfacciati con altre banche dati, hanno permesso di giungere alla localizzazione dell’hinterland geografico ove la latitante viveva ormai da tempo.
La cittadina nigeriana, faceva parte di un sodalizio criminale collocato tra Crema (CR) e Rottofreno (PC) dedito alla tratta di "lucciole" nigeriane.
L'operazione di polizia, denominata "Trolley" e condotta nel 2012 dalla Squadra Mobile, aveva portato all’emissione da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Bologna – Direzione Distrettuale Antimafia (Sost. Proc. Dott. Stefano ORSI) di otto misure cautelari (tre nigeriani e cinque italiani).
Nell’ambito dell’indagine nel 2015 vennero arrestati anche due italiani, uno originario di Catanzaro e residente in questa provincia (sentenza di condanna di 8 anni e 6 mesi per concorso in favoreggiamento, sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù) e l’altra di nazionalità italiana ma di origine nigeriana, entrambi in regime di attuale carcerazione.
In tale contesto, l’arrestata in argomento era riuscita a far perdere le proprie tracce recandosi all’estero.
La cittadina nigeriana, estradata dal Belgio in data 20 c.m., è giunta all’aeroporto di Roma Fiumicino con scorta Interpol dove è stata arrestata e presa in consegna da personale di polizia e condotta alla Casa Circondariale di Roma – Rebibbia per l’espiazione della pena.