Tre persone sono state arrestate dalla Polizia di Stato con l’accusa di aver dato alle fiamme, lo scorso 18 luglio, una moto di un pregiudicato parcheggiata in una strada del quartiere Rancitelli a Pescara.
Quella domenica pomeriggio i poliziotti della squadra Volante della Questura erano intervenuti nei pressi dell’incrocio tra via Osento e via Tavo, in quanto poco prima qualcuno aveva dato fuoco, distruggendolo completamente, ad uno scooter Gilera GP 800, in uso ad un pregiudicato pescarese.
Le fiamme, che avevano anche attinto e danneggiato un’autovettura parcheggiata nei pressi e la saracinesca di un circolo ricreativo, erano state spente solo grazie dai Vigili del Fuoco.
Sul erano intervenuti anche la Polizia Scientifica per i rilievi tecnici e gli investigatori della Squadra Mobile.
L’ attività d’indagine, grazie anche all’ausilio delle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza della zona, ha consentito di identificare e rintracciare, quello stesso pomeriggio, l’autore materiale dell’incendio, C.M., 50enne pescarese con problemi di tossicodipendenza.
Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Pescara, Andrea Papalia, che aveva disposto l’immediato interrogatorio di C.M. che negli uffici della Squadra Mobile, alla presenza del difensore aveva ammesso le proprie responsabilità in merito al danneggiamento della moto ma di aver agito su incarico di F.V., 41 anni, nato a Napoli ma da tempo residente a Pescara.
C.M. ha anche raccontato al magistrato che F.V. gli aveva proposto di incendiare lo scooter, senza spiegargliene il motivo, compensandolo con una dose di eroina (effettivamente trovata dai poliziotti nelle mani di C.M.). Gli aveva fornito una bottiglietta di plastica piena di benzina con cui poi C.M, aveva dato alle fiamme la moto, riportando peraltro, a causa della violenta vampata, una leggera bruciatura dei capelli.
L’Autorità Giudiziaria ha delegato gli agenti della Squadra Mobile ad interrogare F.V., anch’egli affetto da dipendenza da stupefacenti. Anch’egli ha ammesso senza troppe remore di aver incaricato C.M. di incendiare lo scooter, sostenendo però di avergli dato in cambio non una dose di eroina ma la somma di venticinque euro. Aggiungeva inoltre di aver ricevuto a sua volta mandato da M.S., 39enne pescarese, il quale nella tarda mattinata di quel 18 luglio gli aveva chiesto, previo pagamento di 50 euro, di bruciare lo scooter, facendogli vedere anche il punto esatto in cui la moto era parcheggiata senza spiegargli i motivi dell’azione. I riscontri offerti dalle immagini della videosorveglianza hanno suffragato il racconto di F.V., immortalato a bordo della macchina condotta da M.S., mentre lo accompagnava nella strada teatro del fatto criminoso.
Alla luce degli elementi raccolti dalla Squadra Mobile, il P.M., ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza ed il pericolo di reiterazione del reato, ha chiesto al GIP l’applicazione di misure cautelari a carico dei tre indagati, tutti pregiudicati e gravati da precedenti di polizia. Il Giudice Nicola Colantonio, ha disposto per i tre indagati la misura della custodia cautelare in carcere, contestando il reato di concorso in incendio. F.V. dovrà anche rispondere della cessione di una dose di eroina al C.M..
Nella giornata di ieri la Squadra Mobile della Questura di Pescara ha eseguito le misure cautelari in carcere: C.M. è stato localizzato a Mestre e all’arresto hanno preceduto gli agenti del Commissariato del luogo. A F.V. l’ordinanza è stata notificata in carcere, dove l’uomo si trova recluso per una rapina commessa a Pescara pochi giorni fa.
M.S. è stato invece rintracciato nel suo domicilio di Montesilvano.
Le indagini della polizia proseguono per far luce sul movente dell’azione criminosa.