Gli agenti della Polizia di Stato di Perugia hanno proceduto all’arresto in flagranza di un uomo di origini tunisine di anni 41 e di un cittadino spagnolo di anni 40, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di furto aggravato, ricettazione e, per il solo cittadino tunisino, di resistenza a P.U. In particolare, alla luce di una recrudescenza di episodi di furto aggravato ai danni di esercizi commerciali commessi di recente in questo capoluogo, con la citata modalità, veniva predisposto un mirato servizio di polizia giudiziaria, da parte della locale Squadra Mobile, finalizzato a identificare gli autori dei predetti reati predatori. Alle ore 22.00, circa, dopo la segnalazione della locale Sala Operativa di un ulteriore furto ai danni di un supermercato sito ad Ellera di Corciano, personale operante, dislocato in vari punti di osservazione, bloccava i due soggetti, a bordo di una SUZUKI SWIFT, già provento di furto e segnalata quale autovettura usata nei giorni precedenti come “ariete” per introdursi, dopo aver infranto le vetrate, all’interno di alcuni esercizi commerciali. Nel corso delle attività di controllo, il cittadino spagnolo veniva subito bloccato, mentre il tunisino tentava di darsi a precipitosa fuga, abbandonando nella corsa parte della refurtiva che aveva tra le mani, ma prontamente veniva inseguito e raggiunto da uno dei poliziotti su cui il soggetto usava violenza al fine di sottarsi all’arresto. Nella circostanza interveniva in ausilio anche altro personale riuscendo a fermare il fuggitivo. L’operatore di polizia doveva successivamente ricorrere alle cure mediche del caso presso il locale nosocomio, riportando lesioni giudicate guaribili in giorni sette. Le attività investigative venivano suffragate, altresì, dalla visione delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza che documentavano le varie fasi dell’attività delittuosa posta in essere dagli odierni indagati. Nel corso delle attività di polizia giudiziaria veniva recuperata tutta la merce asportata all’interno del supermercato, consistente prevalentemente in materiale tecnologico e di telefonia per un valore di circa 4000 euro, che veniva restituita agli aventi diritto, così come l’autovettura usata per commettere i reati. Alla luce del quadro probatorio in evidenza, i due soggetti venivano tratti in arresto e, al termine delle formalità di rito, associati presso la Casa Circondariale di Capanne in Perugia a disposizione dell’A.G. competente.