La Polizia di Stato, a Pavia, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino italiano il quale il 25 luglio u.s., dopo aver esploso un colpo d’arma da fuoco sulla pubblica via, si era barricato in casa, con l’intenzione di non consegnarsi alla Polizia.
Erano da poco passate le 08:00 del mattino, quando, alla Centrale Operativa della Questura, giungevano diverse richieste di intervento da parte dei residenti di un condominio di via Bonetta i quali riferivano di aver udito un forte boato e la presenza di un uomo con una pistola, il quale, vistosi scoperto, celava l’arma nella cintola dei pantaloni e si rifugiava in un condominio sito nella vicinanze, dove si è poi accertato essere la sua residenza.
I poliziotti si portavano quindi celermente sul posto dove, indossati i giubbotti antiproiettili in dotazione, facevano ingresso nel condominio segnalato.
Anche grazie alla collaborazione di alcuni condomini, si individuava l’appartamento in questione, al quale però non si poteva accedere visto il netto rifiuto del soggetto che, evidenziando momenti di instabilità mentale, nonostante i vari tentativi di mediazione e di convincimento, rimaneva barricato dentro casa.
Una volta appurata la presenza dell’arma all’interno dell’abitazione, a seguito dei primi accertamenti esperiti e come dallo stesso uomo confermato, si riteneva opportuno richiedere sul posto adeguati rinforzi.
Alla luce della preoccupazione che destava l’uomo armato all’interno dello stabile e dal momento che l’appartamento era dotato di un balcone, si riteneva opportuno cinturare la pubblica via, invitando i residenti ed i curiosi accorsi ad allontanarsi, nonché i commercianti e gli studi professionali ivi situati ad interrompere momentaneamente le rispettive attività.
Nel tentativo di far desistere il soggetto dall’atteggiamento reticente e a tratti aggressivo nei confronti degli operatori, proseguiva l’opera di convincimento, cercando anche di carpire qualche fragilità e le motivazioni che lo avevano spinto ad esplodere in precedenza il colpo di pistola. Nella circostanza, l’uomo manifestava la volontà di voler vedere la moglie, residente a Milano con la quale era stato sposato per circa 3 anni, ma con la quale era separato da oltre 10.
Mentre la donna, contattata telefonicamente, si rendeva disponibile a giungere da Milano per assecondare il volere dell’uomo, gli agenti, con una lunga attività di mediazione, lo convincevano a consegnare l’arma in suo possesso la quale, una volta depositata in sicurezza sul pianerottolo, risultava armata e con il colpo in canna, pronta per essere usata.
Dopo aver notato nei pressi del condominio la presenza della moglie giunta nel frattempo, si proseguiva la trattativa riuscendo ad ottenere l’ingresso nell’appartamento anche degli operatori di Polizia che riuscivano ad assicurare l’uomo, portando a termine l’intervento affidandolo alle cure dei sanitari.
All’interno dell’appartamento, in seguito alla perquisizione, si rinvenivano due caricatori, uno dei quali rifornito, oltre ad una scatola contenente altre 44 munizioni calibro 9x21.
Gli accertamenti si estendevano poi anche al veicolo in possesso dell’uomo, all’interno del quale lo stesso celava un tirapugni di ferro ed una coppia di nunchaku telescopici di metallo. Gli operatori della Polizia Scientifica giunti sul posto per gli accertamenti di competenza, repertavano il bossolo esploso dall’uomo nonché parte dell’ogiva, ancora presenti sul manto stradale.
Le complessive indagini svolte dall’UPGSP nell’immediatezza dei fatti e nei giorni successivi nei luoghi teatro dell’evento, con i relativi riscontri effettuati dalla Polizia Scientifica hanno consentito di fornire un quadro di elementi che ha indotto l’A.G. ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del soggetto, eseguita il 1 agosto, con la traduzione dell’uomo presso la Casa Circondariale di Pavia.