Dal 1992, grazie all'iniziativa di un artista tedesco, Gunter Demnig, in molti Paesi d'Europa si sta cercando di creare una memoria diffusa dell'Olocausto attraverso l'apposizione sul selciato delle città di Pietre d'Inciampo.
Pietre ricoperte in ottone collocate davanti alle case, uffici o edifici da dove le persone furono deportate nei campi di sterminio nazifascisti o comunque uccise a causa della loro appartenenza religiosa, etnica o politica.
Nel lungo percorso di ricostruzione della memoria dei propri caduti, la Polizia di Stato recupera le storie e le vite di poliziotti eroi che seppero, in un periodo drammatico della storia del nostro Paese, fare la scelta più giusta sapendo di andare incontro alla morte.
Nella mattinata di oggi, in piazza Italia, innanzi al palazzo che ospitò in passato la Questura di Pavia, si è svolta la cerimonia di posa di una pietra d’inciampo in memoria di Egidio CASASANTA, in servizio dal 1950 fino al 1979, nella predetta sede in qualità di Appuntato del disciolto Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, sopravvissuto ai campi di concentramento di Dachau, Buchenwald e Dora.
L’evento, organizzato dall’A.N.E.D. “Associazione Nazionale Ex Deportati”, rappresentata dal presidente provinciale sig. Marco SAVINI, si è svolto alla presenza del Signor Prefetto di Pavia Francesca DE CARLINI, del Questore Alessio CESAREO e dalle alte rappresentanze locali di Provincia e Comune, rispettivamente il Presidente Giovanni PALLI e il Sindaco Mario Fabrizio FRACASSI, dalla locale sezione dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato “M.llo Sergio BAZZEGA”, nonché dai comandanti delle Forze di Polizia territoriali e locali.
La cerimonia è stata introdotta dall’intervento del Presidente Provinciale dell’ANED di Pavia, al quale sono seguiti quelli del Presidente della Provincia, del Sindaco Fracassi e del sig. Questore della Provincia di Pavia, in un crescendo di emozioni e commozione culminate al momento dell’intervento del figlio di CASASANTA Egidio, CASASANTA Enzo.
A seguire è stata data lettura della poesia, “Sono una pietra d’inciampo”, composta da un giovane di un’altra dell’ANED e della preghiera “Signore facci liberi”, scritta per la Pasqua del 1944 da Teresio Olivelli, un benemerito del territorio, proclamato beato a Vigevano (PV) il 3 febbraio 2018, morto in un campo di concentramento a soli 29 anni ed al quale, tra l’altro, è stata dedicata una mostra presso il Collegio Ghislieri di Pavia, che ha lasciato un ricordo indelebile su tutti i presenti.
In ultimo, a cura dell’Assistente Spirituale Cappellano della Questura di Pavia, Don Roberto ROMANI, si è data lettura di una preghiera dedicata ad Egidio Casasanta.
La collocazione della pietra d’inciampo ha spontaneamente indotto i presenti ad un momento di profondo e deferente silenzio, nella consapevolezza che quella pietra, ricoperta di ottone, in cui sono incisi pochi significativi dati della persona deportata nei campi di sterminio, è posta a testimonianza dell’abominio delle violenze della Seconda guerra mondiale, imponendo a tutti nel proprio futuro cammino di soffermarsi a ricordare le vittime delle deportazioni.