Domenica 18 settembre, la Polizia di Stato ha tratto in arresto, per resistenza a pubblico ufficiale, un soggetto che nei giorni precedenti si era reso responsabile di una rapina aggravata.
Erano da poco passate le 20:00, quando un equipaggio della Squadra Volante della Questura di Pavia, in servizio di controllo del territorio, a seguito di segnalazione giunta su linea di emergenza 112NUE, iniziava le ricerche di un soggetto che, dopo aver avuto una lite, si era allontanato a bordo di un’autovettura presumibilmente compendio furto.
Gli operatori di Polizia rintracciavano il soggetto alla guida del veicolo intimandogli di arrestare la marcia ma questi non ottemperava, anzi, si dava a precipitosa e pericolosa fuga.
Ne seguiva un inseguimento che si concludeva dopo alcuni chilometri grazie alla perizia di guida operativa degli Agenti che costringevano il conducente ad arrestare la marcia del veicolo, ciò nonostante questo, una volta sceso dal mezzo, mostrandosi insofferente al controllo, assumeva un atteggiamento duro, scontroso e di sfida nei confronti degli stessi.
Successivamente l’uomo, in stato psicofisico alterato, con un crescendo di intensità dell’atteggiamento aggressivo, si avvicinava agli operatori, non solo minacciandoli, insultandoli e spingendoli, ma anche tentando di attingerli con diversi pugni e calci.
Gli agenti, attesa la situazione di immediato rischio, al fine di porre fine alla condotta aggressiva dell’uomo, estraevano l’arma a impulsi elettrici la cui semplice attivazione consentiva agli operanti di ammanettarlo.
L’autore del reato di resistenza a PU, una volta accompagnato in Questura per l’identificazione, all’interno degli uffici di Polizia, perseverava nella sua condotta tentando di attingere gli operanti con diversi calci.
L’autovettura condotta dal reo veniva restituita immediatamente al legittimo proprietario il quale, una volta giunto in Questura, dettagliava le modalità con le quali gli era stata sottratta pochi giorni prima e che configuravano il delitto di rapina aggravata.
Terminate le formalità di rito, il soggetto veniva tratto arresto e tradotto presso la locale casa circondariale in attesa del processo per direttissima.
Nella giornata di lunedì 19 u.s. al termine dell’udienza, veniva convalidato l’arresto ed il soggetto sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere in attesa dell’udienza fissata a breve.