Nel pomeriggio del 7 gennaio personale della Squadra Mobile e della Squadra Volante della Questura è intervenuto in centro città su richiesta di una donna di 49 anni, che aveva dichiarato di essere stata aggredita e sequestrata dall’ex coniuge, A.S. di anni 62, da cui era separata dal mese di aprile 2018.
Sul posto gli operanti hanno trovato la donna con delle manette ai polsi, parzialmente bendata da un nastro adesivo e con il volto tumefatto. Dai primi accertamenti è emerso che l’uomo, dopo averla sorpresa alle spalle all’ingresso dell’abitazione e minacciata con una pistola, l’aveva costretta a seguirlo prima in ascensore, dove l’aveva ammanettata e bendata, e poi all’interno dell’appartamento.
Qui, dietro minaccia con l’arma da fuoco ed un machete, l’aveva colpita con un pugno al volto, tentando di costringerla ad effettuare un bonifico on-line, operazione non riuscita grazie al tempestivo intervento della Volante e del nuovo convivente della donna.
Quest’ultimo ha riferito agli Agenti che, da quando A.S. era tornato in Italia dopo un periodo trascorso all’estero, la donna viveva nel terrore, ragione per cui era solito accompagnarla personalmente sia a lavoro che negli altri spostamenti quotidiani. Quando ciò non era possibile, lo stesso rimaneva comunque in contatto telefonico con lei, dall’uscita dal lavoro sino al rientro in abitazione e viceversa. Proprio queste attenzioni nei confronti della compagna, hanno fatto in modo che lo stesso,trovandosi al telefono con lei, potesse ascoltare in diretta ciò che stava accadendo.
Udite le urla della donna, il suo nuovo compagno ha lasciato immediatamente il lavoro, precipitandosi presso la sua abitazione. Una volta alla porta, fingendosi poliziotto, è riuscito ad entrare in casa e a vedere che la donna era ammanettata e imbavagliata. Lo stesso ha quindi richiesto l’intervento sul numero di emergenza e la Sala Operativa della Questura ha tempestivamente inviato sul posto tutti gli equipaggi disponibili sul territorio.
Grazie all’immediato intervento delle pattuglie A.S., già allontanato energicamente dall’abitazione dal convivente, è stato bloccato ed accompagnato in Questura.
Nel corso del sopralluogo è emerso che lo stesso aveva anche danneggiato l’autovettura dell’ex moglie, frantumandone il parabrezza ed il lunotto posteriore con una bottiglia di vetro.
La successiva attività d’indagine, condotta anche attraverso l’assunzione di alcune testimonianze, ha consentito di ricostruire compiutamente l’accaduto e pervenire all’arresto del 62enne per sequestro di persona, lesioni aggravate, detenzione e porto di arma clandestina e danneggiamento, attualmente associato presso la locale Casa Circondariale.
A causa dei colpi ricevuti la donna ha riportato una frattura al setto nasale e ad un dito del piede, lesioni giudicate guaribili in 30 giorni s.c., mentre il convivente una lacerazione ad un lobo, giudicata guaribile in 6 giorni s.c..