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Eseguite due misure cautelari dagli operatori della Squadra Mobile

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La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma -concordando pienamente con le risultanze investigative prodotte dal personale della Squadra Mobile della Questura della città ducale- ha chiesto ed ottenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale una misura cautelare a carico di due cittadini italiani, rispettivamente di 19 e 24 anni, gravemente indiziati, a vario titolo, di un furto commesso in danno di un esercizio commerciale mediante la c.d. “spaccata”.

L’articolata attività investigativa -avviata e condotta dagli operatori della Polizia di Stato anche con il conforto di immagini di videosorveglianza e la consultazione dei profili social degli interessati- ha permesso di raccogliere gravi indizi di reità a carico dei due soggetti (in concorso con un minorenne) in relazione ad grave episodio delittuoso perpetrato in data 17.09.2023, allorquando tre persone venivano riprese dagli impianti di videosorveglianza nel mentre consumavano, in Parma, un furto aggravato ai danni di un negozio di autoricambi. Le persone ritratte, dopo essersi introdotte nel locale commerciale tramite effrazione, non prima di aver manomesso le telecamere, si sarebbero impossessate della somma di 300,00 euro, provvedendo poi -evidentemente a scopo intimidatorio e/o provocatorio- a capovolgere, con l’ausilio di un muletto, l’autovettura del proprietario del negozio ivi parcheggiata, apponendo sul parabrezza della vettura un cartello manoscritto dal contenuto minatorio.

Uno degli autori, al momento della commissione del reato, si trovava in regime di arresti domiciliari, pertanto veniva segnalato anche per il reato di evasione.

Ad uno degli autori, inoltre, viene ascritto un altro episodio di furto, sempre a carico della medesima persona offesa, perpetrato in data 20.7.2023 in Parma, allorquando un soggetto ignoto (ripreso a sua volta dalle telecamere di videosorveglianza e poi identificato per uno degli odierni indagati) ebbe ad infrangere il vetro dell’auto della vittima, parcheggiata sulla via e dunque esposta alla pubblica fede, impossessandosi del borsello (rimasto nell’auto) contenente 7.000 euro in contanti ed effetti personali (carta d'identità elettronica, patente di guida, tessera sanitaria, bancomat aziendale, carta di credito, chiavi dell’azienda, chiavi dell’abitazione.

I due sono stati condotti in carcere ove risponderanno alle domande del GIP, esponendo le circostanze a loro difesa.


17/10/2023

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