Alle ore 22.00 di giovedì scorso, personale in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico veniva inviato dalla Sala Operativa della Questura in viale Mariotti per la segnalazione di una rissa in atto.
Giunti celermente nell’area segnalata, gli operatori della Polizia di Stato identificavano cinque stranieri presenti che discutevano animatamente tra loro.
Dopo aver riportato la calma, gli Agenti in divisa procedevano a controllare tutti i presenti. Essendo privi di documenti utili alla loro identificazione, questi ultimi venivano condotti in Questura per essere fotosegnalati.
Sin dalle prime fasi dell’intervento tre dei cinque soggetti accompagnati in Questura manifestavano condotte non collaborative.
Peraltro, durante le procedure di identificazione e redazione degli atti a loro carico, uno di questi (un minorenne tunisino irregolare sul territorio) alzandosi improvvisamente dalla sedia dove era stato fatto accomodare, si scagliava contro un operatore di polizia.
Analogamente, gli altri due soggetti, un 18enne e un 20enne entrambi tunisini pregiudicati, di cui uno irregolare sul T.N., tentavano di ingaggiare una colluttazione con gli altri operatori.
Con non poche difficoltà, i tre soggetti venivano immobilizzati con le manette in dotazione.
A seguito della colluttazione, tre operatori di questo Ufficio riportavano ciascuno lesioni con prognosi pari a quattro giorni.
Per questa ragione al termine delle attività di fotosegnalamento effettuato dalla Scientifica e al termine delle formalità di rito i tre soggetti venivano tratti in arresto per il reato di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i due stranieri maggiorenni venivano condotti in carcere, e all’esito dell’udienza di convalida tenutasi in data odierna i due arresti sono stati convalidati. Per uno è scattata la misura degli arresti domiciliari presso una comunità di Parma mentre per l’altro l’obbligo di firma alla P.G. dal lunedì al venerdì.
Il minorenne, invece, è stato tradotto presso il centro di prima accoglienza di Bologna, a disposizione dell’A.G. procedente. A seguito dell’udienza di convalida, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Bologna ha convalidato l’accompagnamento e ha disposto che allo stesso fosse applicata la misura del collocamento in comunità.