Parma è una delle città d’Italia più “bike friendly”. Attività fisica e svago sono i principali effetti di questa propensione al ciclismo urbano. Ma se vogliamo guardare anche l’altra faccia della medaglia occorre, purtroppo, fare menzione ai ricorrenti furti di velocipedi. Sono svariate le segnalazioni e le denunce che pervengono agli uffici di polizia aventi ad oggetto furti di biciclette, consumati con le modalità e nei posti più disparati. Furti in cantina, nel luogo di lavoro, nei parchi e ai supermercati.
Ad esempio, nella giornata di ieri un curioso episodio ha coinvolto gli Agenti della Polizia di Stato: è stata chiamata la Sala operativa da un cittadino, che – nella stessa giornata in cui aveva denunciato il furto della propria bici – ha ritrovato quest’ultima in vendita in un sito di vendita online.
Il legittimo proprietario ha riconosciuto la propria bici e, fingendosi interessato all’acquisto, ha fissato un appuntamento con i proprietari fittizi che l’avevano messa in vendita. Il tutto concordato con la Sala operativa della Questura di Parma che ha inviato all’orario convenuto dai “contraenti” due agenti.
Effettivamente la bici aveva le stesse caratteristiche indicate nella denuncia e si trattava senza dubbio di quella rubata due giorni prima e messa in vendita online.
Così, la bici è stata restituita al proprietario e i due “rivenditori”, due ragazzi italiani 20enni, che dopo essere stati identificati sono stati deferiti all’autorità giudiziaria e indagati per reato di ricettazione in concorso.