Tenta di sottrarre alcune bottiglie di alcolici alla LIDl di via Venezia e per guadagnare l’uscita aggredisce il personale di vigilanza
Parma – Tentativo di furto degenerato in rapina impropria quello tentato nella giornata del 14.12.2020 da parte di un cittadino tunisino classe ’79 presso il supermercato LIDL di via Venezia.
I fatti, così come accertati dalle pattuglie della Squadra Volanti, sono scaturiti infatti dal tentativo di H.M., residente in Lombardia, ma domiciliato nella vicina Reggio-Emila di sottrarre due bottiglie di birra dal modico valore, asportando i codici a barre delle stesse. L’uomo tuttavia veniva notato in atteggiamenti sospetti dalla vigilanza dell’esercizio commerciale e bloccato prima che riuscisse a darsi alla fuga.
Dal controllo è nata una colluttazione durante la quale lo straniero spingeva violentemente l’addetto alla sicurezza e, impugnando un mazzo di chiavi, sferrava un pugno contro lo stesso. L’uomo, compreso che stava per intervenire personale della polizia di Stato si agitava ancora di più, minacciava l’addetto alla sicurezza ed iniziava ad auto lesionarsi, sferrando violenti colpi con il capo contro le vetrate del supermercato.
L’uomo anche dinanzi agli operatori celermente sopraggiunti, in stato di palese ebbrezza alcoolica, continuava nel suo atteggiamento aggressivo e si calmava solo una volta sopraggiunto personale sanitario dallo stesso richiesto.
L’uomo veniva condotto presso il Pronto soccorso per le cure del caso ed al termine degli accertamenti condotto presso i locali della Questura in stato di arresto per il delitto di tentata rapina impropria ai danni dell’esercizio commerciale.
Qui si provvedeva altresì alla sua compiuta identificazione generalizzando lo stesso per un noto cittadino straniero gravato da procedimenti penali per reati contro la persona, il patrimonio e la Pubblica Amministrazione e per tali motivi sottoposto a ben due misure cautelari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria di Bergamo.
Il soggetto, previa comunicazione al Sostituto Procuratore della Repubblica di turno veniva trattenuto nelle celle di sicurezza della Questura in attesa del processo.